Annali della città di Bologna di Salvatore Muzzi
ANNALICui troppo stava a petto di ridarre le genti a devozione del Pontefice, e di mantenervele, non poteva che attendere all'opera incominciata di conquistatore solerte ; e quanto più dilatava i confini dei possedimenti di Chiesa, tanto più ardua fatica gli costava il mantenerli. — Ed eccolo costretto a mandar capitani e soldati alle confine verso Modena, acciocché difendessero il Contado da'nemici , che di quivi minacciavanlo. Indi spedì l'esercito della Chiesa con due Tribù della Città, cioè quelle di san Procolo e di Porta Stiera, sopra Reggio, i cui dintorni vennero malmenati secondo la triste consuetudine d'allora. E il dì seguente (9 Gennaio) passò l'esercito stesso a Formigine nel Distretto di Modena, dove scontrandosi nell'inimico vennero ad accanita battaglia fra Spezzano e Fiorano, e quivi toccò la peggio alle genti del Legato, quantunque fossero quattromila e seicento combattitori. Ivi rimasero prigioni diciotto segnalati signori, ed oltre a questi Bel trami no da Balso fratello naturale del Re Roberto e suo Maliscalco. Il numero degl'inferiori , feriti, prigionieri e morti fu considerevole. De'soli Bolognesi distinti morirono Ugolino di Ventura Fiorani, Filippo Algardi, Folco Conforti, Egidio Corforati, Giovanni di Filippo Tencarari e Claudio di Tommaso Tolomei. Caddero in cattività Tommaso di Pietro Sabbadini, Jacopo di Guido Pasoi-poveri e Lorenzo Rodaldi.—In breve, furono i prigioni più di centosettanta, i cavalli morti dugen-to, la preda immensa, e dicesi pel valore di mille e cinquecento fiorini d' oro. Beltramino Maliscalco insieme ad un amico ed aiutante suo, furono venduti al Comune di Parma ed ai nobili de'Rossi per la somma di seimila fiorini, e vennero poi distenuti sotto buona custodia. Gl'inimici fecero gran festa per tale vittoria, ed appesero nella Chiesa di san Giorgio diciotto bandiere di seta, guadagnate nel conflitto.
Il Legato pertanto rifaceva un altro esercito più potente del perduto, col quale poi scorrevav^
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