Annali della città di Bologna di Salvatore Muzzi
BOLOGNESI ao 5
da tutta la nobiltà. Entrato in Bologna fu accompagnato al suo alloggiamento nel Monastero dei Frati Predicatori. Il giorno appresso fece convocare un Consiglio Generale per mezzo di pubblici banditori che scorsero tutta la Città, e in esso Consiglio fu letto il Breve dove il Pontefice concedeva-gli autorità per ben comporre le cose di Bologna ; e fu letto pure l'Istrumento della Restituzione dei diritti alla Città, con obbligo di un Censo annuale di otto mila fiorini d' oro, da pagarsi al Papa ed alla Chiesa Romana. Voltosi pertanto il Nunzio alle centinaia di cittadini radunati nel Consiglio, fra le quali erano molti Dottori di legge e di decretali , tenne discorso sagace a tutti loro, ma più principalmente al Pepoli, studiando persuaderlo a rinunziare al titolo di signore di Bologna e del Contado; titolo che dispiaceva al Pontefice, il quale bramava tenerne egli solo la dominazione per mezzo de'suoi Nunzi o de'suoi Legati. E Taddeo, cui meglio gradiva la pace della patria che la propria magnificenza, rinunziò di buona voglia ad ogni titolo di signoria e di grandezza, durando maggior fatica a persuadere a ciò il Consiglio che non sè medesimo. Della qual cosa il Nunzio Beltramino andò lietissimo; e il giorno appresso, fatto chiamare un pubblico Notaio che registrasse la cosa, fece la cerimonia di prender possesso delle porte della Città, poi delle fortezze, delle ville e dei luoghi principali del Contado: il che eseguito, volle che si cantasse nella Cattedrale solenne Messa in rendimento di grazie ; e all' offertorio tenne discorso di lode e di promissione all' ubbidiente popolo Felsineo, in nome del sovrano Pontefice. Poscia rivolto al magnifico Taddeo, dopo averlo ad alta voce encomiato della pronta volontà ed ubbidienza verso la Sedp Apostolica, cosi conchiuse il discorso: Tale, o prùdente Taddeo, è stata la vostra modestia nel rinunziare al Pontefice quella signoria che la patria vi aveva decretata , che io in voi riconosco un modello dell'uom dabbene e civile, un ricco esemplarev^
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