Annali della città di Bologna di Salvatore Muzzi
ANNALIda Reggio, Capitano generale della lega di Bologna, insieme cogli altri confederati : e quivi Giovanni Pepoli fece murare una Bastia assai forte, per le due Tribù di Porta Stiera e di Porta Procula. Nè guari di tempo trascorse che unissi a Giovanni il fratel Giacomo con bella compagnia di cavalli ; sicché in complesso fu fatto un esercito ragguardevole. Giovanni adunque, avendo presidiata la torre, spinse verso Forlì le sue genti, ponendo a fuoco quelle contrade. Ed avendo saputo che i Tedeschi della Gran Compagnia erano venuti sotto Forlì , Giovanni audacemente passò il fiume per dar l'assalto a quella terra ; ma i nemici, che ne temettero l'ardimento si salvaron nei Borghi di Cesena ; onde Giovanni ritornò co'suoi di qua dal Lamone. Mentre pertanto che 1' uno de' predetti eserciti era in
2uel di Cesena e l'altro in quel di -Faenza, Obizzo Istense coi signori della lega donarono alla Gran Compagnia sessantamila lire, pagandole il soldo di due mesi: ed ecco Guarniero Tedesco, capo della medesima, passare co' suoi al servigio della lega Guelfa, abbandonando la Ghibellina, e mandando a vuoto ogni pensiero de'nemici del Pepoli e degli amici di lui:—Usanza de'venturieri,^ch'erano sempre per chi stipendia vali meglio ! —
Fu in quest'anno che il troppo famoso Gualtieri Duca d'Atene pose il piede sul còllo alla Città di Firenze, che oppressa per dieci mesi, soosse poi alla fine lo strano giogo ond'era gravata; e fu in quest'anno che quei da Panico e da Cuzzano, con altri fuorusciti , prendendo cocolla fratesca , tentarono muovere sconosciuti a far parte della Gran Compagnia ; ma passata questa ai Guelfi , ogni lor trama fu tronca, e parte di loro si fuggì, parte diede in mano ai nemici, che non li fece liberi se non sotto giuramento che più non si unissero cogl'inimici di coloro, dai quali ottenevano in quel dì la libertà e la vita.
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