Annali della città di Bologna di Salvatore Muzzi

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      ANNALIforse più, de'miserandi abitanti. — E non valse in quest' anno, che fu il primo percosso da cotanta, sciagura, lo zelo del Pepoli, per alleviare lo spavento nei cittadini, per far si che meno acerbi sentissero i danni arrecati dalla pestilenza. Non gio— vava nemmeno l'esempio suo, l'operosità, la sollecitudine onde a tutto procacciava porre modo in siffatta circostanza. Troppo era il male formidabile perchè potesse in que' tempi stabilirsi un ordine nel sanitario reggimento, nel governo delle pubbliche cose , ne 11' osservanza del culto , nella pratica dei sociali doveri, nelle cautele indispensabili per menomare la calamità a coloro che abbattuti ne fossero, e per farne preservati quanti pur anche se ne trovavano liberi. S'era messo pregiudizio, anzi credenza irremovibile, che più non fosse scampo al flagello, spezialmente nei mesi della state, se non fuggendo dalla Città alla campagna, dai bassi luoghi ai più alti: per la qual cosa la Città si faceva deserta di sani ; e, tranne i più affezionati degli amici, i più pietosi de'reggenti, i più caritatevoli de'ministri della religione, Bologna nei caldi mesi sopraddetti non aveva ornai più che malaticci od infermi, o convalescenti. Che più ? vi furon taluni , i quali fuggirono per sempre dalla patria e da'congiunti, stabilendo lor dimora in lontani paesi , nè più faoendo ritorno all' abbandonato lor nido !
      Ma non bastava che il popolo e la Città di Bologna fossero dalla fame oppressi, dalla pestilenza travagliati, e per la perdita di tante persone afflittissimi , che per maggiore, ineffabile danno venne colpito da gravissima infer !1 1 * '
      stilenza che il percotesse ; ma forse le eccessive fatiche sostenute per lo meglio della Città , forse il profondo cordoglio di veder perire sotto a' suoi sguardi migliaia e migliaia degli amatissimi figliuoli , lo trassero in breve a tal gravezza di male , eh' ei ben conobbe esser giunta 1' ora per lui ditria, il magnifico Taddeo
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Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796
Tomo Terzo
di Salvatore Muzzi
Tipi di S. Tommaso d'Aquino
1841 pagine 718

   

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