Annali della città di Bologna di Salvatore Muzzi
ANNALIPadova, Trevigi, l'Emilia, la Lombardia, la Toscana, e le altre Città d'Italia e fuori, le terre ed i villaggi della miglior parte d'Europa furon sì gravemente percossi che restarono quasi affatto deserti ; nè altro si udivano che dolorose voci ed orribili strida. Erano le Città, a guisa di sepolcri, piene d' uomini morti ; ed i tanti che restavano insepol* ti, maggiormente l'aria corrompevano. Non solo il tatto delle persone contagiose, ma di lor vesti ancora , irreparabilmente ognuno infettava, sicché gl'infetti in men di tre giorni morivano. Era smarrita nel tutto la carit^ degli uomini, perciocché il figliuolo fuggiva gli autori de'suoi giorni, i genitori la prole : marito, moglie, cugini, amici, appena il malore contagioso entrava in una casa, tostamente fuggivano. Ma se lo stare era un rimanere a certissima morte, anche il fuggirsi era Un correr dietro al perìcolo, perchè dappertutto v'era occasione di contrarre il contagio.—Fra le migliaia che in Bologna mancavano, oltre il famoso Giureconsulto Giovanni d'Andrea, onde abbiamo parlato , furono alcuni Maestrati, alcuni Sapienti, parecchi Anziani, moltissimi cavalieri, ed illustri cittadini a gran numero: senza dire di Giovanni da Fabriano filosofo e teologo, il quale scrisse intorno ai Vangeli, ed illustrò l'Etica e la Politica di Aristotile , e concordò Platone colla Divina Scrittura.
Nè solo Bologna fu travagliata dal contagio pestilenziale , ma da fortipimo terremoto, il quale spaventò 1' intera Città ( a5 Gennaio ), e specialmente verso la piazza e nella strada di Gallie'ra, dove rovinarono molte case ed alcuni palazzi, non che diverse torri; laonde gran numero di persone, tra per la pestilenza, tra pel nuovo castigo che rinnovossi dieci volte in cinque dì, abbandonarono Bologna pigliando stanza nelle campagne. E frattanto per tutto il Contado ( g Aprile ), si distese tale una nebbia, che mai la più. densa non fu veduta, la quale nocque assaissimo agli alberi ed alle viti. Ed in aggiunta, nel mese di Giugno, si rovesciò
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