Annali della città di Bologna di Salvatore Muzzi
ANNALIil maritò non ebbe titolo di JRc, ma di ooadiutore al governo del reame: e quando scrivevano lettere in comune ponevano entrambi i loro nomi, coi titoli di Gerusalemme e di Sicilia. E perchè non avevano questo reame di Gerusalemme se non appunto di titolo, così nelle loro strettezze venderono alla Chiesa la giurisdizione che aveva la regina nella Città di Avignone, a lei spettante per paterna eredità: e n'ebbero trenta mila fiorini d'oro. E ricorsero pure, per soccorso d'uomini in caso di bisogno , a molti Baroni, a parecchie Comunità, a vari Prelati, e ad altri signori particolari, fra quali furono Giacomo e Giovanni Pepoli, i quali darebbero loro aiuto di gente, e ne avrebbero in ricambio parecchie terre spettanti alla regia corte loro, sotto titoli di Contee e col mero e misto imperio aulle medesime. E le terre promesse furono la Città di Bitonto e di Rubi, le terre di Loreto, di Lilio, di Campomarino, di Gualdo, di Ter mala, di Gua-stamone, di Ortona, e la Contea di Trevigi colle fortezze di Casale ; nonohè gli uomini, i vassalli , i frutti, i proventi, le forze, le rendite, le giurisdizioni , le pertinenze, e tutt' altro. Ebbe pertanto la suddetta Regina dai conservatori della Città di Bologna una scorta di treoento barbute sotto la condotta dei Capitani Tommaso Piantavigne , Bar-tolommeo Lombardi, e Corrado dal Ferro, essendo {lor capo principale un Pepoli di nome Lambertuccio — E chiuser l'anno e la vita loro sovrana i suddetti conservatori facendo coniare una moneta .nella stampa de' Bolognini, la quale è a reputarsi che fosse d'argento o di buona lega, perciocché ne fecero dispensa liberale, nelle feste Natalizie, quasi strenna inusata, onde si finisse l'anno, e che durasse a memoria del loro breve reggimento nella propria patria.
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