Annali della città di Bologna di Salvatore Muzzi

Pagina (245/719)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

      BOLOGNESI ao 5
      fede al consiglio d'uomini savi, non avrebbe sofferto la cattività cui dovette soggiacere ; se non ispregiava l'avviso del fratello Giacomo, che l'esortava a non andar oltre di Castel san Pietro, mai non avrebbe venduta la patria e la libertà de'cittadini, nè avrebbe scorto lo straniero assidersi alle sue mense , mietere i suoi campi, e dettar quelle leggi che poteva da Felsina ricevere.—Ma tutte le Città tutti i popoli hanno i loro infausti momenti ; tutti cadono in fallo, e guai quando vi cadono da grande altezza ! — Bologna non era più de' suoi cittadini; era fatta cosa d'altrui. Galeazzo Visconti , facendosi scherno continuo del nome temuto dello 'zio-, pose a Pretor di Bologna un tal Gaspe-xino della famiglia sua, e fece gli Anziani a proprio talento, ed ordinò il Consiglio come piacque-gli meglio, e per pubblico bando levò 1' arme di mano ai cittadini nostri. Ciò -fatto, concedette grazia indifferentemente a tutti i banditi, affine di guadagnarne l'animo , e vederli tutti di ritorno alla patria per gittarla in angustie. Ripatriarono infatti i Ghisilieri, i Sabbadini, i Rolandi, i Boa-tieri, i Beccadelli, i Triachi, i Rodaldi, una parte di quelli da Panico , i Loiani, i Sala, ed altri di famiglie potenti, e per lo addietro infeste e temute. E per meglio assicurarsi nella sua dominazione, fece Galeazzo nuova robusta porta al palagio del Governo, e fortificò tutte le bocche della piazza con catene di ferro. Indi, a segno di signoria, fece coniare nuova moneta, che rammemorasse gì' infelici tempi in cui Bologna fu schiava.
      Ma le delizie degli oppressori non durano secoli: Galeazzo, fosse la troppa intensità di mente per le novelle faccende, fosse il travaglio del corpo e non lieve angustia dello spirito, infermò gravemente, sicché non gli bastò, il vigore di proceder più oltre nelle sue imprese. Per la qual cosa fecesi a Milano trasportare, accompagnato da Ivano di Bente Ben ti voglio , da un Prendi parti, da un Ghisilieri , da un Carbonesi, da Lucio Sala e da Tonio Codicà,
      v^


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

   

Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796
Tomo Terzo
di Salvatore Muzzi
Tipi di S. Tommaso d'Aquino
1841 pagine 718

   

Pagina (245/719)






Giacomo Castel Pietro Felsina Città Visconti Pretor Bologna Gaspe-xino Anziani Consiglio Ghisilieri Sabbadini Rolandi Boa-tieri Beccadelli Triachi Rodaldi Panico Loiani Sala Galeazzo Governo Bologna Galeazzo Milano Ivano Bente Ben Prendi Ghisilieri Carbonesi Lucio Sala Tonio Codicà Bologna Galeazzo