Annali della città di Bologna di Salvatore Muzzi
ANNALIaltrimenti perderebbero i beni proprii, e verrebbero posti a severo bando. — E perchè della Città aveva il dominio, ma non dal Papa 1* investitura, cosi elesse per mandare al Pontefice gl'infrascritti Ambasciatori, Riccardo Saliceti, Antonio Galluzzi, Beceadino Beccadelli, e Minotto Angelelli.
Nacque in questo tempo molta discordia fra il Conte ed i suoi soldati a motivo del loro stipendio , del quale andavano creditori. Aveva esso Conte scritto al Pontefice che gli mandasse denari per pagare i suddetti militi, perciocché lo stipendio è il nerbo de' soldati ? ma il Pontefice, forse scarso di moneta, non potè rispondere che con promesse e parole. Il perchè 1' angustiato Conte andava pascendo i suoi militi di sola speranza; e confidando di poter dare il sacco ad Argenta e a Persiceto , con che verrebbe saziata la brama loro, propose l'assalto dei due paesi: ma i soldati non vofitero a quella impresa neppur muovere il piede, e in vece recaronsi a Budrio, perchè ivi il mercato era mantenuto dai Ferraresi abbondante di tutte cose* Ma perciocché la speranza di denari tornò vuota K cosi fecero accordo con Bernabò Visconti ( a8 Gennaio) di dare al Milanese Arcivescovo le Castella e gli ostaggi che avevano nelle mani, se loro ne-sborsava denari : il quale accordo con regolari istrumenti si eonchiuse. H che inteso dal duce Guar-nerio, subito colle sue genti si tolse dal soldo del Conte, e ritornò alle sue regioni. Bernabò che si vide giunto a favorevole condizione, per far dispetto al Conte mandò sue genti a danneggiare il territorio d*Imola e quello di Lugo, che ottenne per via di danari; quindi conquistò Bagnacavallo, salve le robe e le persone. Di questa guisa il Conte, con quella facilità ond'ebbe avute le Castella, ed ottenuti gli altri luoghi, colla medesima in bre-v'ora li perdette.
Mentre che Bernabò queste cose operava, l'Arcivescovo Milanese mandò Giovanni Visconti da Oleggi? nella Toscana, il quale giunto tra Pistoia e Porretta
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