Annali della città di Bologna di Salvatore Muzzi
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ANNALIfidare. Fece adunque 1' ambizioso chiamare a sè tutti i Castellani in un medesimo giorno, fingendo di avere con esso loro a trattare importanti cose: essi tutti obbedirono , tranne quello di Bazzano ; e tutti vennero deposti dal loro ufficio, sostituendo a loro buon numero di suoi fidi, e mandando alle ròcche molti soldati, che le guardassero bene e le mantenessero in sua devozione. I Maltraversi poi pigliarono la piazza della Città nostra, e le vie principali , sotto colore di mantenervi la pace. E il giorno appresso (18 Aprile) l'Oleggio radunò il popolo alla piazza, dove oon parole pacifiche ed amorevoli mostrò a tutti sentir grandissimo dolore che Matteo e gli altri Visconti , avessero tanto aggravato il Clero, sicché per colpa loro il Vescovo Bolognese aveva interdetta la Città. Poscia con acconcie parole persuadendo esser meglio ai bolognesi r ubbidire un sol signore che molti, disse che quante volte conoscessero questa universale utilità , ardirebbe proferir sè medesimo per amorevole Signore e Conservatore di Bologna, cui procurerebbe infinite grazie ed esenzioni, non che sicura e perpetua pace, ed abbondanza del vivere. Questa finta proferta fu grandemente favorita dai Mal-traversi, i quali con validissime ragioni persuadendo al popolo di eleggerlo per proprio Signore, tosto si alzaron le voci : Viva Giovanni Signor nostro. Ed egli, perchè 1' elezione riuscisse valida , fece porre subitan ente il partito, ed ebbe favore-' A ' '*agi. Così addivenne Signore
i carcerati, diminuendo il Dazio della Macina, che per lui fu ridotto la metà di quello che era, e sostituendo al Pretore in ufficio, lo Spetteni Piacentino, che rimase in carica otto mesi invece di sei. Questo fu accorto principio per mettere in ispe-ranza di bene lo schiavo popolo.
Ma per esser egli crudele, inumano e sospettoso, mancando alle sue parole, rivolse l'animo al contrario di ciò che aveva promesso, e tanto più perchè
possessione, facendo liberiv^
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