Annali della città di Bologna di Salvatore Muzzi
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ANNALItapinello, lo cacciò da Bologna con tutta la famiglia sua.
Intanto Bernabò Visconti, venuto colle genti sue verso Bologna, credendo che gli ordini dati fossero già posti in atto, tardi seppe del trattato scoperto. Laonde per non parere cavalcò attorno fino al Castello di Montecchio, ed a Reggio, ed a Monte san Prospero, dove accozzarono una specie di bastia munita di genti e di vettovaglia.—E Giovanni dal cauto suo colorando con aspre tinte la condotta del parente Bernabò, tanto disse e tanto fece, che si fece nuovamente acclamar Signore di Bologna, e giurar fedeltà dagli ufficiali di governo. Così dichiaratosi pubblicamente avverso a Bernabò de* Visconti , rinnovò la lega coi Gonzaghi , con Aldro-bandino Estense, e con quanti sapeva esser nemici di Bernabò. Ed ai Gonzaghi che tenevano Reggio a dispetto del Signore di Milano, mandò quindici insegne di cavalli e di pedoni, i quali uniti colle genti della lega passarono sopra la bastia da Bernabò fabbricata, e venuti alle mani la presero , e molti nemici uccisero, molti ne fugarono. Fatto questo, Ugolino Gonzaga, Capitano amico dell'Oleg-gio , cavalcò nel Parmigiano , e fece i soliti guasti col ferro e col fuoco.
/ Ma se r Oleggio aveva pensiero di vendetta e diconquista, il pontificio Legato Albornozio nutriva pensiero di ricuperazione. E seguitando egli l'incominciata impresa contra gli occupatori delle Città e de'luoghi alla Chiesa consegnati, mise piede nella Romagna così detta, e conoscendo non poter ridurre all' obbedienza di santa Chiesa gli Ordelaffi ed i Manfredi, dai quali erano occupate, Forlì, For-limpopoli e Cesena, non che Faenza, interdisse le dette Città, e fece bandir la crociata contra gli Ordelaffi ed i Manfredi. E questa in Bologna fu pubblicata (20 Marzo) nella Cattedrale con indulgenza e remissione plenaria de' peccati a chiunque porgesse aiuto e favore al predetto Cardinale Albornozio, e brandisse l'armi contra i pertinaci usurpatori
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