Annali della città di Bologna di Salvatore Muzzi
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ANNALIal suo solito a perseguitare alcuni cittadini, incolpandoli con varie calunnie per trarne danaro: poi impose un nuovo dazio generale a quanti avevano vino in botti, gravandoli d'una certa somma per ogni corba. Dal quale dazio straordinario, detto dell'Imbottato, ricavò tanta somma di danaro che potè accozzar presto gran numero di militi.—E in questo tempo Marcoaldo Commissario Imperiale ed il famoso Conte Landò Capitano di ventura, avevano segrete conferenze coll'Oleggio, e scorrevano con bande di armati l'Imolese e il territorio di Budrio, poi tragittavan nel Milanese dopo scorso quel di Modena con misteriose marcie per mal frequentate vie. D' altra parte il Marchese di Monferrato colle sue genti andò sopra Novara, che tenevano i Visconti , e la conquistò. Il Marchese radunò grande esercito e mosse a ricuperarla : la battaglia fu accanita: il Conte Landò andò sconfìtto colle sue migliaia, e il Commissario Imperiale con mille e cinquecento soldati restò prigione. Così l'Oleggio ebbe perduti suoi confederati. Anzi nello stesso tempo Muccinello da Moscaglia si ribellò a lui, e caccio-gli dalla Sambuca un fratello ed un cugino; nè a lui giovò forza d' armi per riavere il luogo, chè n' andò sempre colla peggio.
E nel frattanto il Legato Pontifìcio Egidio Cardinale Albornozio, avendo mandato Blasco Fernando a Fermo per difendere quel luogo a nome della Chiesa, mandò un tal Vescovo Alfonso con tutto l'esercito ad assediare Faenza. Tolse questo prelato in sua compagnia Galeotto Malatesta e Bernardino Polentano coi loro soldati, e dato il guasto presso la Città, vi corse come nimico; dalla quale usciti i soldati di Giovanni Manfredi, vennero tosto alle armi .cogli ecclesiastici, e si combattè lungo tratto per ambe le parti. Alla fine toccò la peggio a quei di Faenza; ed il Manfredi che si vide rotto,'mandò ad impetrar pace, e 1' ebbe con queste condizioni : Ch' egli subito consegnasse all' Albornozio Faenza, con tutte le Castella, terre ecc. usurpatev^
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