Annali della città di Bologna di Salvatore Muzzi
ANNALIstretto tra Bifolco e Belforte, il quale si dice dello Scalelle : strada angusta, costeggiata da ripe altissime, tutta ingombra di sassi: luogo per vero spaventevole e precipitoso. Di tanta malagevolezza fu avvertito il Conte Landò ; ma egli la prese in iscberzo , e ne fece le più beffarde risa del mondo. Però lo scherzo e le baie ebbero presto a volgersi in serio terrore. Mandò egli innanzi una parte di sua compagnia, e di breve seguendola, giunti al prefato passo delle Scalelle, fu soprappreso alla sprovvista da Giovanni Alberghettino de'Manfredi, il quale non capitanava mercenari soldati , ma spontanei villani che disperatamente difendevano le loro sostanze, le loro famiglie, la loro patria. Costoro attaccarono zuffa con sola tempesta di sassi, che dall'alto delle sponde scagliavano al basso della strada con molto impeto ; mentre da tutti i poggi correvano altre genti di Contado, le quali coli' armi alla mano vietavano d'avvanzare per lo stretto del calle. Laonde il Conte vedendosi da tutte parti combattuto, incalzato, malconcio, e cercando indarno qualche argomento di scampo , nò potendo ire in avanti, nè ritornarsene addietro, fu tentato più volte dal mal demone della disperazione , a precipitarsi nel profondo d' un balzo ivi presso spalancato, e da sè stesso uccidersi. De'suoi frattanto ne caddero spenti tre centinaia in breve termine, più lapidati ohe trafitti di ferro , senza contare que' molti che giù per le rupi precipitandosi , guasti e sconciati della persona, o morivano tosto, o lungamente agonizzavano in quel profon* do. Il Conte Broccardo in quel conflitto morì ; e il gran Capitano Landò, in più parti della persona ferito, fu portato da un suo fedele a Castel Pagano in casa di Gioachino Ubaldini, quindi a Bologna nelle mani dell' Oleggio, e da ultimo in casa di Guido Lamhertini, dove a gran fatica ricuperò la sanità delle membra. —Gli altri de'suoi che restaron prigioni delle genti di lassù, non ebbero scampo che pagando i danni recati al paese.
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