Annali della città di Bologna di Salvatore Muzzi
BOLOGNESI
'275
Blasco, volendo debilitare l'esercito del Visconti , fece bandire che nel termine di tre giorni tutti i fuorusciti di Bologna potessero liberamente tornare alla patria, purché non fossero stati banditi per micidiali, ed avessero ottenuta paoe dalla fazione contraria; e spirati i tre giorni, e non ritornando , s' intendessero perpetuamente esuli dallo stato ecclesiastico. Bernabò adunque che vide ogni sua speranza fallita, conosoendo qual tristo fine sortissero le vicende sue, levò il campo dal Borgo Panigale, e fu sopra Cento e la Pieve, nei quali luoghi soleva starsi il Vescovo di Bologna in quei tempi di tumulto. E tentato inutile assalto alla Pieve ( 8 Maggio ), di colà finalmente partissi. In questo mese Blasco Fernando mutò suo titolo di Marchese in quello di Rettore di Bologna : e fece alcune ordinazioni a benefìzio della Città : fra le quali fu questa che la Gabella chiamata della Macina venisse ristretta a soldi tre per corba mentre era prima di soldi cinque. E nei Molini frabbricati poco tempo addietro in Bologna a benefìzio delle Tribù, pagavansi solamente due soldi per corba. Ordinò pure che il sale non si vendesse che sei soldi la corba o soma, mentre dapprima vende vasi soldi otto. Fece di più la descrizione del grano che si trovava nelle frumentarie della Città , stabilendone il prezzo di trentasei baiocchi per corba e non più: e volle da ultimo ohe tutti quelli che avevan fatto ritorno alla patria dalle calende dell' Aprile sino al diciannove di Maggio, tutti si presentassero a Merlino suo assistente, dal quale sarebbero scritti in un libro a ciò destinato.
Mentre che Blasco faceva queste cose, la Moli-nella spontaneamente gli si diede, e per contrario Serravalle si ribellò ai Bolognesi, dandosi ad Ugolino da Savignano, con diverse altre Castella della Valle di Reno. Il che vedendo Egidio Cardinale, e conoscendo che quantunque Bologna fosse retta da un suo rappresentante, pure gran parte della provincia stavasi ancora in soggezione delle genti di Annal. Boi. T. III. 3gv^
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