Annali della città di Bologna di Salvatore Muzzi
BOLOGNESI 35 xcontra Bernabò ; e pervenuti quivi, si aggiunsero alla milizia del Vescovo Cathi, governatore degli eserciti della Chiesa e della lega, il quale divise i soldati in tre classi. Una parte di trecento barbute consegnò a Feltrino Gonzaga, signore di Reggio , che farebbe ogni cosa per isgomentare il nemico; la seconda affidò a Cane della Scala Signore di Verona, acciocché ponesse in isterminio il territorio di Brescia ; l'altra fu creduta al Malatesti perché in Lombardia recasse vessazione a Bernabò, il quale di questo tempo venne dal Pontefice Urbano scomunicato. — Ma egli, quasi ad ischerno dell' armi sacre del Papa ( Gennaio ) mandò sue genti da Battedizzo al Sasso di Glosina, e l'abbruciò e malmenò, senza che aver potesse nulla-meno la Ròcca, che troppo era inespugnabile e per sito del luogo e per forza del presidio.
Pertanto in Bologna si fece eletta de' nuovi Sapienti , più accorti forse degli altri, al tempo dei quali Galasso Pii da Carpi, non avendo buon sangue col Marchese di Ferrara, se gli ribellò, accostandosi al Visconti che lo favorì di gente e di denari. — E nel frattanto aveva Bernabò fatta deliberazione di travagliare il territorio di Bologna, e farsi padrone di quante mai Castelle poteva : di che accortosi Gomezio, con ogni celerità maggiore spedì quaranta barbute ad imboscarsi presso la torre della Samoggia, dove teneva che passar dovessero gì' inimici ; e diffatto giunti questi alla detta imboscata , ebbero gli ecclesiastici alle spalle, che ne fecero scempio, sia mettendone a morte, sia stringendone in catene. Ciò fatto, Gomezio mandò dugento barbute coi soldati della montagna ai danni di Caburazzo, luogo forte alla destra dell' Idice, insieme con Belmonte degli Ubaldini. Ma perocché lo ritrovarono egregiamente difeso , fatta preda all' intorno, ritornarono mal contenti a Bologna.
Il Malatesti che in questo tempo era in Modena con mille e cinquecento fanti e quattromila barbute , fu visitato da Feltrino, che aveva dugentov^
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