Annali della città di Bologna di Salvatore Muzzi
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ANNALIuna porta nel secondo cortile del Collegio Albornozio o degli Spagnoli (del quale più innanzi diremo alcuna parola ) volle cbe il dono a lui fatto dal Consiglio Felsineo , ivi fosse rappresentato a colori.
Montato quindi a cavallo, dopo molti abbracciamenti ai più cari che fra noi conobbe, e salutato da tutti quelli ch'erano concorsi, egli con Galeotto Malatesti si partì di Bologna , accompagnato da molta nobiltà e dai più distinti popolani. — In questo medesimo tempo , avendo 1' Arcivescovo di Candia ed Ugo da Lusignano Oratore del He di Cipro, Legati del Pontefice a Bernabò, preso il possesso di Castel Franco, di Piumazzo , di Serra-valle , della Samoggia, di Crespellano , e di altre terre e Castella verso il confine di Modena , fecero quivi giurare a tutti gli ufficiali ed ai soldati, fedeltà alla Chiesa : e 1' insegna di san Pietro sopra tutte le mura inalberarono. — Poi ambidue fecer passaggio a Lugo, che Francesco Ordelaffi teneva ad istanza di Bernabò, e mostratogli un contrassegno, ebbero da lui quel Castello. Poi fecero intendere a Giovanni Manfredi che teneva Solarolo ed altre Castella nel dintorno, che essendo stabilita la pace, non dovesse molestare più oltre le terre ed i luoghi vicini, appartenenti alla Chiesa : ed ai Vicari d'Imola , ai Faentini, ai Forlivesi, ai Ra-vignani ed ai Cesenati imposero che non offendessero menomamente il detto Manfredi.
Quasi in questo tempo Almerico Vescovo di Bologna che veniva da Avignone, avendo addiman-dato il Consiglio Generale, fece leggere quattro ordinazioni apostoliche: nella prima delle quali il Papa confirmava il detto Vescovo nella Tesoreria d'Italia, nella seconda istituiva alla Legazione di Bologna Androvino, cui Felsina renderebbe obbedienza ed amerebbe come padre ; nella terza con-firmava quanto aveva fatto l'Arcivescovo di Candia; nell'ultima concedeva al detto Almerico ampia autorità di rimuovere a suo beneplacito tuttiv^
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