Annali della città di Bologna di Salvatore Muzzi
BOLOGNESI 363
e per Ferrara, di dove trasferitosi per mare in Ischia-?onia, passò da ultimo in Boemia, e di quivi al suo seggio.
Intanto il Legato Anglico confermò ai Frati di san Giacomo la via detta de' Bagnaruoli , forse quella che oggi si dice delle Campane , la quale era stata loro conceduta ai tempi di Giacomo e di Giovanni Pepoli. In questo tempo medesimo essendo sdegnato il Pontefice contra i Perugini ribelli alla Chiesa, Urbano Pontefice vi fece mettere l'assedio , e chiamò a Roma Anglico Legato di Bologna cui lasciò arbitrio di conciliare le parti o far uso delle armi. Anglico partì lasciando al governo «li Bologna il Vescovo di Monte Albano, uomo di molta austerità, e di poca pratica negli affari di stato. Partì adunque il detto Anglico colla compagnia di Marc' Antonio e d'Ugolino Galluzzi cavalieri , di Taddeo Azzoguidi , cavaliere pur esso, di Francesco Ramponi , del Procuratore Antoniolo Bentivoglio , e dei Dottori Roberto Saliceti e Gasparo de' Calderini.
Bernabò frattanto manteneva l'animo avvelenato contro del Pontefice, nè poteva dimenticare che per cagion sua ebbe perduto il dominio di Bologna. Ed avvegnaché fosse tra loro celebrata la pace, egli nondimeno occultamente tramava contro la Chiesa} e studiava mezzi di vendetta. Adunque, udendo che i Perugini avevano 1' arme in mano contra la Chiesa; segretamente con essi fece accordo , e promise loro valido soccorso acciocché non si lasciassero porre sul collo il duro giogo della servitù. Fatto questo radunò un potente esercito, cui diede a Capitano il valoroso Giovanni Hauhev-vod , il quale venne con milizie nel Contado di Bologna , fingendo di essersi levato dal soldo di Bernabò per passare ai servigi del Legato Anglico. E perchè sapeva che questo Legato era in Roma, colse il tempo dell'assenza di lui. da Bologna, per invadere la provincia; e per meglio colorire la sua Tenuta , face vasi chiamare Capitano di ventura.
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