Annali della città di Bologna di Salvatore Muzzi
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ANNALIquesto Collegio, che fu in molto splendore, e ch'ebbe non pochi scolari. — Dell'anno 1408, essendo Legato di Bologna il troppo famoso Baldassarre Cossa, vendette questo Collegio e ne cacciò gli scolari per odio contra il nome e la memoria del fondatore : ma tale vendita, come nulla, fa ritrattata, poiché del 1437 esisteva ancora e vi erano unite le rendite del Collegio di Guglielmo da « r^ . __._a._f * ''i questo tempo,
dri di san Domenico , i quali del i474 ne cedettero la possessione, per vendita, alla famiglia dei Pepoli.,
Or ritorniamo a Bernabò de'Visconti, che sendo poco stabile nelle sue promesse , e meno osservatore de' suoi giuramenti , sempre cercava di travagliare altrui come più tornavagli in acconcio, o come gli suggeriva il suo barbarico talento. E im-percioechè non aveva deposto l'odio contro di Bologna , di Fiorenza e de' loro collegati, prese a radunare in loro danno un numeroso esercito ^ senza fare aperto menomamente dove pensasse dirigerlo. La Lega, che sospettosa vegliava, assoldò frattanto Lucio Tedesco, valoroso Capitano e Conte, che nella Toscana trovavasi con tremila cavalli e cinquecento pedoni, sì per difendersi ad ogni uopo, sì per trar fuori di Toscana i soldati che la depredavano. E nello stesso tempo pensavano di muovere a Sassuolo contra Manfredino, per vendicare la morte di Gherardo Rangone, ucciso già presso Castel Franco. Ma sparsa voce di questa elezione del Conte Lucio, il Marchese di Monferrato che per sé il voleva , gli promise gran somma perchè in suo nome abbattesse Galeazzo nipote di Bernabò Visconti, e uomo infesto quanto lo zio. Il Conte Lucio pertanto tragittò sue genti pel Bolognese e per la Roinandiola, e le medesime furon condotte da Nicolò Marchese di Ferrara sopra Sassuolo e d'indi a Reggio, ch'ebbero per trattato ad istanza di esso Marchese, fuggendo Feltrino nella Rócca,
venduta ai Pa-
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