Annali della città di Bologna di Salvatore Muzzi
BOLOGNESI 363
e il mutamento avvenutovi, accolsero gli oratori con pubblici segni d'onorificenza; e fecero lega coi nostri, e loro spedirono grossa somma di denaro ; e duemila cavalli, e cinquecento fanti. Poi alla Città donarono un'insegna ricchissima con frangia aurata, e colla parola Libertat trapunta in oro sopra una sbarra azzurina. Ed al ritorno degli Oratori , mandarono seco di compagnia quattro de' principali cittadini della lord repubblica, acciocché insieme trattassero le cose della guerra. E furono trattate, con molto soddisfacimento d'entrambe le Città , racconfermando in ufficio il Pretore di Bologna.
Ora il Légato , che s* era trattenuto già cinque giorni frai Monaci Eremitani, lontano dalle azioni del governo della Città, dimandò licenza al Senato di partirsi di quivi. Dapprima non avrebbero voluto eh'ei se n'andasse, perchè speravano ricever da lui le fortezze che teneva oltre il Sillaro fino a Faenza, la quale fu poi sì crudelmente trattata; ed anche il Castello d'Imola che cadde poi in potere degli Alidosi : ma veduta la sua ferma deliberazione , e che non potevano trattare il vagheggiato negozio, lasciarono infine che il Legato n'andasse , e fu cosa prudentemente fatta, sì perchè il popolo padrone avrebbe potuto scatenarsi contro di lui, sì perchè dubitavasi non si volesse creare da taluni un Signore di Bologna, mentre il popolo baccante , che non ragiona ma sente, voleva illeso conservare il reggimento a repubblica.—Pro-» sentato pertanto il Legato Guglielmo dagli Anziani di molti ricchi doni , di mille fiorini d' oro e di otto superbi cavalli per sé e per quelli di sua famiglia , uscì egli nottetempo di Bologna , rivolgendo lo sguardo di tratto in tratto, finché lo splendore della luna gli consentì di vedere, all'eccelsa Torre Asinelli, cui più non mirerebbe. Ed accompagnato da Egano Lamberti ni e da molti nobili, passò a Ferraia, dove consegnò la signoria di Lugo ad esso Marchese, in compensazione di moltav^
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