Annali della città di Bologna di Salvatore Muzzi

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      d'Italia, non avrebber mosso dall' antico lor seg-» gio un san Leone, un san Gregorio, nè tanti altri Pontefici di eroica virtù, perchè costoro pur conoscevano e sentivano che i Sovrani Pontefici, quantunque uomini per nascita, si debbon rendere superiori alle debolezze ordinarie dell'umana natura.
      Ma non a lungo stette il romano seggio lontano da Roma. Gregorio XI. nel i^ll venne a risiedere al Vaticano, e pose fine a ciò che le genti d'Italia chiamarono cattività, a quell' assenza che potrebbe somigliarsi ai settant' anni d' esilio del Re di Tiro, secondo il veggente Isaia. Da indi in poi la Capitale del mondo cristiano, tranne brevissimi intervalli di turbolenze, non iu mai senza nerbo e senza Pontefici.
      Un periodo solo le tornò oltremodo funesto e pericoloso , quando j Gerarchi n' eran lungi ; un altro, appena vi furono di ritorno. Il primo fruttò dal mal seme dell' abl&ndono, il secondo da' vizi nati ne' Francesi, come la corte in Avignone dava loro fiducia di supremazia. — Cola di Rienzo , l'ultimo de'Tribuni del popolo, la fece trepidante quand'era vuota di Pontefice, nel mezzo del quartodecimo secolo. Cola , di umile stirpe, si fu reso celebre pe' suoi rapidi progressi nelle lettere, per la scienza degli scrittori d' antichità , delle, costumanze e delle leggi di Roma pagana , dei monumenti , delle iscrizioni che ornavano tuttavia la capitale del mondo. Non era egli Italiano del medio evo, ma dell' antico Lazio : nato a Roma era romano passionato ; non alla libertà dell' umana famiglia, ma sospirava alla sovranità. Quanti salivano in fama, studiando ne' volumi degli antichi Quiriti ed imitandoli, dovevano, a parer suo, dare opera per ricondurre l'Italia ed il mondo sotto il freno di Roma. Era Cola suscettivo di grandi e-mozioni , e sapeva usarne a proposito per commuovere il popolo. A tutti i monumenti della patria dava interpretamento eccitante a ribellione ; sempre esortava i Romani a mutar condizione ,
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Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796
Tomo Terzo
di Salvatore Muzzi
Tipi di S. Tommaso d'Aquino
1841 pagine 718

   

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