Annali della città di Bologna di Salvatore Muzzi
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e senza molestar chicchessia. E perchè i Centesi in avvenire moderassero la loro superbia, il Senato disegnò farvi una fortezza, da difendere con buoni presidi. Poi munita la torre de' Cavalli, e provveduta d'ogni cosa necessaria, ritornarono i soldati a Bologna. E perchè di questa vittoria restasse qualche ricordanza, il Pretore della Città nostra alla presenza di tutto il popolo sulla pubblica piazza , creò cavalieri aurati il suddetto da Cane-tolo col Lodovisi, i quali da indi in poi vennero chiamati i cavalieri del Comune.
A metà dell'anno, recandosi il Vicario Generale Giovanni da Lignano a piè del Pontefice in Roma, il Senato gli raccomandò la propria patria, pregandolo che presso di Urbano le volesse ottenere queste tre grazie: Che creasse un Cardinale Bolognese, che concedesse ai Felsinei il Contado d'Imola, e che alla Ròcca di Cento provvedesse. Andò Giovanni a Roma accompagnato da nobilissima compagnia , e venne onorato dal Pontefice con lieta accoglienza ; ed avendo supplicato per le tre grazie suddette , ebbe dal Pontefice alcune lettere apostoliche (28 Settembre) colle quali ritornò a Bologna. La prima dimanda fu esaudita, venendo creato Cardinale il Vescovo di Bologna Filippo Caraffa, che fu poi chiamato il Cardinal di Bologna, quantunque per nascita Napoletano : la seconda fu puro esaudita, vanendo assegnato ai Bolognesi il Contado d'Imola: della terza fu lasciato 1' arbitrio al predetto Vescovo, affinchè facesse ciò ohe meglio torpasse alla quiete comune, ed acciocché non nascesse qualche scandolo fra la Chiesa di Bologoa ed il Castello di Cento.
Nel tempo stesso che fu creato Cardinale il Caraffa , fu ancora Bartolommeo Mezzavacca o Man-zavacchi figliuolo di Guglielmo, e di Tramontana Garisendi, il quale ricevuta la laura di Dottore nell'una e nell'altra legge da Almerico Cathi già Vescovo di Bologna, fu prima auditore della Romana Rota, e poscia da Gregorio XI. eletto Vescovo
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