Annali della città di Bologna di Salvatore Muzzi
BOLOGNESI 40Sverso il Reno, vi diedero un fiero assalto. Ma i Pievesi , volendo fare una sortita con animo di porli in mezzo, furono invece essi stessi circondati, e si perdettero di animo, e caddero in potere de'Bolognesi. — Per ordine poi del Senato il cadavere di Gualengo venne portato verso Bologna , e le migliaia del popolo , mostrando in volto scolpite le impronte del dolore e del lutto, trassero ad incontrarlo. Fu accompagnato inoltre dagli Anziani e da tutti i Magistrati della Città alla Chiesa di S. Francesco , dove ebbe poi sepoltura. E quivi , deposto Gualengo sopra catafalco magnifico, gli stava attorno Bologna lagrimosa , vi stavano i Reggenti della Città, i quali con esempio non comune, vollero assistere a tutte le esequie in onore di lui. E gli Anziani, per dare al Ghisitieri un segno di gratitudine straordinaria, lo crearono dopo morte cavaliere aurato. Le quali co9e tutte furono tanto strepitose che Sabbadino degli Arienti nelle sue famose novelle intitolate le Porrettane , fece menzione onorevole di un tale avvenimento. E nel chiostro detto del Noviziato , in san Francesco , venne eretto un Cenotafio marmoreo alla memoria «li Gualengo ( che oggi più non esiste ) dove il guerriero vedevasi rappresentato a cavallo , tutto coperto di ferro, tutto spirante marziale ardore imperterrito.— Sotto al Cenotafio leggevasi la seguente epigrafe in versi :
Hic tuus est tumulus Ghisleriis nate Gualenge Ci vis honorate simul heredumque tuorum Obsequio patr^ap mortem, perpesse sqyeram , . Milletreoentenuis Christi labentibus annjs Ac deciei eenti dena bis luce Decembris Atque secunda solstitio iam sole relìto.
In questo tempo scrissero i Bolognesi, e mandarono Ambasciatori al Pontefice per ottenere certo j4nnal.BoLT.III. Sg
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