Annali della città di Bologna di Salvatore Muzzi
BOLOGNESI
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ne entrava Pietro Tolomei, col solito numero d'Anziani : sotto il governo de*quali, fu ordinato che tutti i Messi dovessero portare in capo la berretta bianca , dove fosse inserto uno scudo piccolo collo stemma del popolo , ovvero con una croce rossa : e questo fu fatto acciocché venissero rispettati come ministri del Senato Felsineo. — L' officio degli otto della pace in quest'anno vacò.
Gasparo Caldarini eccellentissimo decretalista, ed Antonio Battagliucci avevano scritto al Pontefice cose che tornavano a danno del Comune di Bologna: onde fu condannato il primo in pena di dugento ducati; ed avrebbero entrambi corso pericolo di morte, se non si fosse interposto per la salvezza d'entrambi un Francesco Ramponi, il quale tanto potè presso il Senato, da veder commutata la pena del capo ai due colpevoli in un bando dalla patria.
Avevano gli uomini di Liano fabbricato il lor Castello sopra un monte di agevole difesa ed alle spese proprie, e ritrovandosi sottoposti al Vicariato di Castel san Pietro, nascevano fra loro differenze e scandali per motivo delle fortificazioni al detto Castello , il perchè ricorsero al Senato di Bologna che li volesse sottoporre ad un altro Vicariato insieme alle terre vicine: ai quali il Senato volendo compiacere , e liberarli ad un tempo da ogni contrasto, concedette che Liano fosse da sè Vicariato. Parimenti, trovandosi Cento e la Pieve, Castelli allora ambidue, sottoposti a gravame di collette, nonché ad altre gravezze, per motivo di alcuni beni mobili ed immobili, che nella Città di Bologna, e nel suo territorio avevano, ricorsero al Senato nostro, il quale a favor loro decretò: „ Ch'essi non potessero venir gravati realmente, e personalmente da ver un ufficiale a motivo di essi beni , e nemmeno da alcun giudice della Città di Bologna e del suo territorio , sotto pena di dieci mila Bolognini d' oro.
Intanto era sorta dissensione tra'Fiorentini ed i Bolognesi, nonché fra parecchie terre ai confiniv^
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