Annali della città di Bologna di Salvatore Muzzi
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ANNALIANNO DI GIUSTO «389.
Imperversò quest'anno in Bologna una crudele pestilenza, la quale tolse di vita molti nobili cittadini , e molti ne fece fuggir di Bologna per ischi-vare il velenoso malore. Fra quelli che lasciarono la Città fu il Vescovo Filippo Caraffa Cardinale, il quale ritiratosi a Val verde, non molto lungi dalla Città, venne colto dalla morte, dopo undici anni di governo ecclesiastico (aa Maggio) e fu seppellito con molte lagrime del popolo in una tomba di marmo nell' antica Cattedrale. Il suo cadavere fu accompagnato al sepolcro con pubbliche lagrime. Giacomo Forti, eloquentissimo oratoce de*suoi giorni , gli compose la funebre orazione , dove parlò degli splendori di sua nobilissima progenie, dell'emminenza di sua dignità, e dell'ardente zelo verso la greggia a lui affidata. Fu onorato il suo funerale colla seguente pompa. Vi assisteva tutta la famiglia dell' estinto , vestita A g ramagli a ; primo di dietro al feretro era il fratello di lui, fregiato della dignità di abbate, ed accompagnato da due altri della medesima dignità : e dopo questi seguivano quarantasei uomini dei più. insigni della Città, fra i quali moltissimi Dottori e Cattedranti, tutti vestiti in abito lugubre. Oltre di questi si trovavano presenti i Magistrati della Città con molto clero di Preti, e tutte le religioni de* claustrali. £ finita la grande cerimonia, venne tumulata la salma dell'esimio porporato, e sul deposito di lui leggevasi l'epigrafe seguente:
Hic corpus est Revxrxrdi in Cristo Patris xt Domisi D. Philip» de Carafiis de Neapoli quondam Episcopi et Cardinali» Bononiensis.
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