Annali della città di Bologna di Salvatore Muzzi
annaliquel tempo* E chi della loro prosapia volesse udire grandi cose (nè tutte forse veridiche) legga le istorie del Ghirardacci, il quale si diffonde ampiamente intorno a questa famiglia. Ma passiamo ornai ad altre cose della nostra patria, avendo forse parlato di soverchio di quelle del presente anno onde si chindon le memorie.
Abbiamo già detto che il nuovo Pontefice Bonifazio IX. creò fra i primi suoi Cardinali quel Cosma ' v * ' nominato Vescovo di Bolo-
gna , ma che non piacque aiBolognesi perchè desideravano un pastore concittadino. Ora aggi ugneremo che il prefato Bonifazio , desiderando che i Bolognesi avessero un Vescovo, fece pago il desiderio del Consiglio Generale Felsineo, che nominato aveva Don Bartolommeo Raimondi , Monaco di san Benedetto, ed Abbate dei santi Naborre e Felice. Il quale pastore , salito al seggio, perdonò a certi sacrìleghi che indebitamente usurparti avevano i beni della Chiesa, disperdendone le rendite, purché al debito della restituzione soddisfacessero. Concedette, anzi confermò il privilegio ai chierici ed ai religiosi della Diocesi di poter ascoltare leggi civili, ciò che altre volte a simili persone vietato era. E poiché si era dato co-minciamento alla sontuosa fabbrica della Basilica di san Petronio, concedette indulgenza a chiunque avesse dato aiuto per un' opera tanto magnifica. Anzi, per corrispondere alle promesse con alcun se-
Ì;no efficace, pubblicò tre giorni festivi, nei quali e botteghe stessero chiuse oome nelle grandi ao«-lennità, ordinando pubblici giuochi in segno d'allegrezza pel celere procedere del nuovo edifizio. E perchè la fabbrica in discorso era condotta a tale che già vi si poteva celebrar la messa, il nuovoANNO DI CRISTO 1591»
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