Annali della città di Bologna di Salvatore Muzzi
56oANNALI
Borghi o dal Borgo, uomo ricco e valente agricoltore, tornandosi di montagna dov'era stato per sue occorrenze, fu assalito per via da parecchi della famiglia da Panico, o almeno aderenti a que' Conti, i quali vivevano con prepotenza ora alle spalle d' un contadino ora d' un altro , e venne legato e destinato alla tortura se non pagasse una certa taglia per essere fatto libero. Ma una vecchierella , uditi i lamenti di Mengoccio, fu tosto in cerca d'uomini cui narrò il caso ; ond' essi corsero armati e fecer libero Mcngoccio dalle mani de' malvagi , e lo condussero a Bologna. E quivi il Senato , saputo il caso avvenuto , e udita la nequizia di que'tristi che alle spese d'altrui volevano vivere , ordinò che chiunque , o nobile , o conte, o capitano che abitando castella , ville e luoghi del Contado Bolognese , non adoperava colle proprie mani ai lavori campestri, ma viveva delle fatiche de'contadini, dovesse, in termine di quindici giorni , con le mogli, i figliuoli, i nipoti, e gli altri stretti consanguinei venire ad abitare, stare e dimorare nella Città , nè più tornare agli antichi luoghi ed ai vietati costumi, sotto pena della con-fiscazione di tutti i proprii beni.—E perchè il decreto parve troppo rigido, fu modificato per rispetto soltanto ai Conti da Panico, ed a coloro che vessassero gli agricoltori altrui, volendone i frutti delle fatiche e de' preziosi sudori.
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