Annali della città di Bologna di Salvatore Muzzi
BOLOGNESI
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Dinarello Magarotti, con ducati dugent' uno e soldi tre. L'altro venne chiamato del Ser-Asino, e fu consegnato a Tura Bargellini per ducati dugento venti e trenta soldi : il settimo finalmente, che si appellava dei Tre Ricci, stava in balia di Francesco Odofredi, col compenso di ducati dugento cinquanta e soldi trenta.—Tutti questi galeoni servirono per un mese, col premio di mille e cinquecento quindici ducati, e quindici soldi. Oltre di che spesero i nostri per l'armamento dei sette prefati galeoni, dugento novantacinque ducati, soldi due e denari due, e per ferramenti e meccanismi di armatura, trecento settant'otto ducati: per munizioni poi quattrocento dodici, ventiquattro soldi e denari otto. Le quali spese tutte, perchè vennero protratte a tre mesi di ostilità, ascesero a più di cinquemila e seicento trenta ducati. Immensa somma, ove si rifletta che un ducato a que' giorni era di doppio profitto che non è ai nostri, in cui il lusso, il commercio, gli arredamenti, le consuetudini sociali hanno accresciuto senza misura le spese ed i bisogni fin nel più umile popolano. E dove si aggiunga a tutto questo che il Senato Felsineo sborrò al Vescovo di Bologna, pel censo dovuto di Cento e della Pieve, lire mille e seicento, si vedrà quante spese sostenessero i nostri in quest'anno di dubbiezze, di sospetti , e di agonia per la repubblica, al solo fine di contrastar colla forza alla forza, di sostenere con ogni prova i diritti e le franchigie della Città e del Contado, e di mostrare alle venture generazioni che se il governo a comune vacillava e cadeva nella patria nostra, i reggitori di quel misero tempo non trascuravano verun tentativo, perchè Bologna, al pari di Firenze, di Genova, di Venezia, di Pisa mantenesse immuni i suoi diritti, e salva, e libera quella forma di governo che a lei concedeva la protezione de' Pontefici.
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