Annali della città di Bologna di Salvatore Muzzi
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ANNALIIntanto la pestilenza , che imperversava più che mai nella Città nostra, ne aveva sgomentati , anzi spaventati siffattamente molti abitatori, che questi (massime i ricchi) riparavano nelle loro ville, o in que'migliori còlli all'intorno, dove reputassero più purgata e più favorevole l'atmosfera. E furono tra questi l'ambizioso Carlo Zambeccari ed Obizzo de' Liazari, i quali ripararonsi e fortificaronsi in san Michele in Bosco , sia per la postura del luogo , sia per non molto allontanarsi da quella patria onde Carlo vagheggiava la supremazia. Ma le loro precauzioni a nulla giovarono ; sendochè la pestilenza li colse acerbamente in un punto , e li trasse di vita in un medesimo giorno (9 Settembre). A Cariò, che fu vestito dopo morte coli'abito dei Frati Minori, a segno di quella mansuetudine che in vita non ebbe, vennero celebrate solenni esequie , e pare che in san Francesco gli si desse la sepoltura, dove 1' ebbe ancora un Francesco dei Buoi , notabilissimo cittadino. Zannucchino Mal-Vezzi e Giovanni Manzoli Procuratore, vennero tumulati in san Giacomo, ed Obizzo Liazari col fra-tei Liazaro vennero forse deposti in un' arca dei Carmelitani di san Martino.
Così la Città era rimasta libera da colui che studiava dominarla, ed aveva lungi a confine anche Giovanni Bentivoglio , 1' emulo di Carlo. Pure , chi '1 crederebbe? Non avendo essa buone leggi nò vigoria per sostenersi a governo di popolo, cercava il giogo d'un novello Signore, anziché l'obbedien-t za ai rappresentanti della repubblica: tanto è possente in petto umano invecchiato costume! —Il perchè molti, che cercavano un Capo cui soggettarsi, trassero ad Ugolino degli Scappi, grande amico del morto Zambeccari e che nella reggenza della Città era stato suo familiar consigliere , per aver consiglio cui si avesse atl eleggere per arbitro delle cose della patria: e lo Scappi consigliò invece che si corresse in moltitudine alla piazza ed al palazzo del Comune, gridando Libertà libertà, e mostrandov^
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