Annali della città di Bologna di Salvatore Muzzi
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ANNALIpatria nel 1298, non fa accettato il suo titolo, perchè conferito dallo straniero ; ond' egli passò a Napoli, dove il Re suo protettore aveva trasferita la corte, e vi stette sei anni, leggendo in cattedra e stando Giudice a quella reggenza, pegli affari criminali. Soltanto del i3oi, per le preghiere di Carlo Re, fu annoverato il Belvisi nell'Albo dei Dottori Bolognesi, come se in patria ne avesse ottenute le insegne. Intanto Carlo mandava il Bel-visi come Giudice ne'suoi Stati di Provenza, dove preparò la materia del libro di Pratica Criminale, tanto famoso. — Del i3o4 poi, era egli senza dubbio ritornato in Bologna, dove per poter esercitare nelle leggi, e godere dei privilegi goduti da altri Dottori, dovette assoggettarsi (quasi giovine scolaro ) ai rigori degli esami ; e fu da ultimo poi laureato insieme a Pietro Cernetti o Cerniti, e prese allora ad agire come leggista e ad insegnare come maestro fino al i3o6, nel qual tempo nuovi turbamenti insorti non gli permisero di più fermarsi in Bologna. Andò pertanto a Padova, ad accrescer fama e concorso a quella Università. Fu pur anche a Siena, cui procacciò bel vantaggio. — Ma raque-tata Bologna dopo due anni dalla partita del Bei-visi , questi vi ritornò, ed aperse scuola in una casa di Filippo Pepoli, non lungi molto da san Giacomo de' Carbonesi, dove con grande applauso porgeva lezioni. Ed ecco del i3ii la calata d'Arrigo VII. in Italia ; ecco timore che venisse a ristabilirvi il caduto partito Ghibellino; ecco i Lam-bertazzi fra noi malveduti, ed ecco il Belvisi prudentemente accommiatarsi dalla scuola e dalla Città. Fu allora in Napoli alla cattedra per cinque anni, guadagnandosi 1' affetto della scolaresca, e la protezione ed amicizia di Roberto Re (succeduto nel trono a Carlo suo padré) e che tanto amò il nostro Jacopo da pregar per lui il Senato di Bologna ad ottenere che venisse cassato dai libri dei Banditi , e rimesso in onorificenze , e promosso ad utile cattedra. Poi del i3i5, mentre l'illustre
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