Annali della città di Bologna di Salvatore Muzzi
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Conte Lucio se ne va da questi paesi. — I nostri sono arbitri intorno al Castello di Lucignano; contrasto frai Sanèsi ed i Fiorentini.
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Un Lambertini Bolognese è fatto Arcivescovo di Milano.— Il Conte Lucio vuol ritornare ai danni dì Bologna: le cose dei contadini sono recate in Città per miglior difesa.—Il Conte viene inseguito a Forlì, e a gran fatica si salva. — Si modificano i libri deli estimo. — Un falsator di monete ed un malandrino sono puniti colla forca.— Lancilotto da Monte Cucolo si dà in potestà del Senato nostro : ed a quali convenzioni.—Si compone il Consiglio dei seicento y che durerebbe per cinque anni venturi.—Due Bolognesi mettono in pace tre popoli toscani. — Si compongono le questioni fra quelli di Pietramala ed ì nostri.— Opere murarie e stradali.
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Concessione di dazi a chi sovvenga di denaro la Città.—Dieci savi cui si affida il benessere della patria: loro balia, esposta in Capitoli. — Carestìa nel Contado di Bologna, e nella Città. — La Lombardia e V Emilia sono in gran sospetto per apparecchi guerreschi del Conte di Virtù.— Bando pubblicato contro de' Pepoli : prigioni liberati alla solennità di Pasqua.—-Muore il Marchese di Ferrara: i nostri vi mandano assistenti alle esequie.—Gli succede il fratello Alberto V., uomo snaturato. — Il Conte di Virtù fa tregua coi Bolognesi e coi Fiorentini.—Provvidenze per V incremento dello Studio nostro. — Fortificazione delle Castella del Contado. — Sono liberati dalle confine parecchi dei nostri; sono cancellati molti Faentini dalv^
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