Annali della città di Bologna di Salvatore Muzzi
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34 ANNALIlume né senza; e che ninno, senza permissione in iscritto andasse a cena con parenti od amici, o nella osterie, tranne i viandanti, sotto pena di grave somma di denaro. Delle quali pazzie e leggerezze dicono fosse cagione un certo Jacopo della Croce maligno famigliare del Duca, e uomo di nessuna prudenza.
E Caterina, vedova di Gian-Galeazzo, con Giammaria novello Duca, confirmarono a Bologna le seguenti grazie, già da lui concedute : „ Che nella Città di Bologna si faccia buona giustizia, cessai*» do ogni privilegio conceduto ai laici : che non si accrescano i dazi per la Città e pel Distretto , se non quelli notati nel campione della Città medesima: ohe si facciano esenti i cittadini ed i distrettuali dal dazio della Boateria, cioè delle bestie buine, acciocché si possano riavere da tanti infor-tunii patiti : che i dazi delle moline vengano diminuiti da soldi quattro per corba a soldi due e mezzo ; che la corba del sale non più a lire sei e cinque soldi si paghi, ma a lire quattro : che si rilascino alle Comunità ed ai particolari i debiti nei quali incorsero dal primo dello scorso Gennaio, per Fu-manteria, Boateria, Moline ecc.: e perchè la Città per lo addietro fu soggetta a prestanze pubbliche, a collette e dazi , queste vengano tolte , tranne caso di estrema necessità: che i forestieri e distrettuali f che nella Città pigliassero stanza, vadano esenti per dieci anni da tutte gravezze, tranne da-zii e gabelle: che siano approvati gli statuti della nuova fabbrica di san Petronio già cominciata : che si osservino le obbligazioni di elemosine alle Chiese -e Spedali dei poveri: che nel giorno di san Pietro e di san Paolo ( in cui i Visconti aveano avuto Bologna ) si offerisca dal luogotenente Visconteo un pallio del valore di venticinque bolognini: che ad ogni anno si rinnovi per brevi il Consiglio dei quattromila, i cui uffiziali stabiliscano quanto loro toccava per lo addietro, ma non abbiano a far provvisione per ciò che spetta alle porte della Città,
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