Annali della città di Bologna di Salvatore Muzzi
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ANNALItua egli sooteva gli orécchi , e durava forme nella sua possessione. Il perohè il Legato deliberò di ricuperar quel Castello colla forza; al qual fine radunò buon numero di cavalli e di pedoni, e diede al Castello parecchi assalti che tornarono vani. E mentre ^addoppiava le, forze , e disponeva meglio l'esercito.per ottenere l'intento suo; morì di morte repentina, e l'esercito si disciolse. A lui fu data Sepoltura nella Cattedrale; e al Malatesti rimase il Castello inespugnato.
, Manoando il Legato, e trovandosi la Città, senza capo» senza governo,.e con pochissimo presidio; il partito del popolo, cui, ena grave la preponderanza dei nobili , di quei nobili che il già Legptq Cossa, per sette anni, aveva tanto favorito e fatto salire in orgoglio, pensò fosse tempo opportuno per iscuotere quel giogo dell' umiliazione che i ricchi ed i patrizi avètrfn loro imposto sul eòlio. Al qual fine si radunarono, Giacomo Manzolini e Barto-lommeo Beccari, uomini entrambi di molto ardire, con Giovanni Bellabusoa, Giovanni Landmi, Pietro Cospolini, 0stesano Piantavigne, Pietro Musotto , Matteo Pelacani e Nobile .de' Ferraci ni , i quali pensarono modo pei; sollevare il popolo, ed inalzar sè medesimi a reggitori della Città , abbassando X* avverso : partito , e disarmandolo , e riducendolq a quell'umiliazione, nella quale per lunghi anni avevan essi giaciuto. E la somma della oosa affidata venne al Gossolini, uom deforme, temerario, maldicente, e nella sua maldicenza facondo,.che fece tutti giurare di seguirlo sino alla fine , e ohe si. prese l'incarico di commuovere il; popolo, di chiamarlo alle armi., di accenderlo a furore, di trarlo seco dappertutto, invertendo 1' ordine delleJ>ubbliohe cose, e stabilendo la patria sopra novelle bndamenta ; sopra le .fondamenta che piantar poteva un fanatico, nato di plebe, e non educato nemmeno al reggimento d'una famiglia». Costui adunque un mattinogli Maggio), montato nn car vallo senza sella, brandendo un' asta lunga, oop
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