Annali della città di Bologna di Salvatore Muzzi
BOLOGNESIt&se reciproche » stabilendo intanto che Gaépero Ca* netoli fosse tenuto ostaggio nella ròcca di san Giovanni, e che Galeotto suo fratello passasse al Papa, per accordarsi intanto in un solido accomodamento , il quale , se non avvenisse, non doveva però inasprir gli animi e concitarli ad ostilità ; ma si dovevano le parti avvisare, acciocché per due giorni non fosse alcuno che movesse l'armi, o che facesse qualche danno.
Conchiuso un tale accordo, entrò 1* Arcivescovo Zabarelli in Bologna, e venne ricevuto una seconda Tolta, con maggior affetto che la prima ; e condotto al Palazzo pubblico , avendo già il Senato restituiti a libertà i due illustri personaggi.
Giugneva pertanto a Firenze Galeotto Canetoli, e fatte al Papa le debite istanze , venne capitolata la pace colla Città: e mandati furono a Bologna il Vescovo di Becanati e Pietro Ramponi Protono-tario Apostolico, acciò dal Senato facesse approvare i Capitoli. —Ma intanto che queste oose si trattavano, si seppe dai nostri che Gaspero Cane-toli era stato tradotto a Venezia , mentre ai mercanti non si dava libero il traffico, e mentre il Gattamelata proseguiva a scorrere per la Provincia e recarvi nocumento : cose tutte opposte all' accordo fatto coli' Arcivescovo Padovano , che nel frattanto era ito all' acquisto di Castel Bolognese e d'Imola con soldati Veneziani e Fiorentini > discacciandone i presidi del Duca di Milano. Pei quali successi non vollero i cittadini accettare i Capitoli, nè sapere cosa alcuna di pace col Pontefice. £ così ritornarono addietro gli ambasciatori ; ed il Zabarelli, che si vide contrariato dal Gatta-melata , non ebbe più ardimento di presentarsi ai Bolognesi, e ritornossene a Firenze, restando così la Città nostra senza Governator della Chiesa, e senza averlo cacciato.
Intanto il Duca di Milano, che si mostrava amorevole verso i Bolognesi, ammassò nell' Emilia un forte esercito per combattere la lega di vari potentati
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