Annali della città di Bologna di Salvatore Muzzi
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ta consiglio gli Anziani , decretailb di fron volere pericoli a cagione d' uno straniero , cacciano daltó \ rócca l'Offidano, ed eccolo in poter dello Sforza.— Vedilo strettamente legato , venir tratto a Coti-gnola per farne processo; poi, dichiarato degtlo dì morte , è' trascinato' à Fano, e consegnato ad ' un sergente che nomavàsi Girolamo' dalla Séta , il quale fu già de'famigliari d'Anton Galeazzo Ben-tivoglio. Egli il punisse; egli ne facesse a sua v'o^ glia : non voler lo Sforza imbrattarsi le mani dell'impuro sangue di Baldissetra ; abbastanza esàetsi Vendicato col 'fàrlo prigiorie^ — Quando Gifblanlo si vide innanzi il malvagio, che tremaVa à VérgÈi' Come tutti i vili delinquenti, prse di tàntà e subita ira che stètte per {strozzarlo nèl pi'imò impetri di essa. E 1' avesse fatto; eh è mènO ignobile sarebbe stato il suo1 animo.—Ma si trattenne dall'ucciderlo al primo scontro: e solamente gli gittò'iiì faccia tiitte qdélle ingiurie , onde! tin* anìfnà 'Vol-jgare suol giovarsi quando noò ha giustìzia d^ argomenti, e rettitudine di ragioni. Poi, fattolo'frtVol-i ger nudo in una pelle di bue scorticato di fresco, fino alla gola lo intestò ,1 dandogli cibo misurato per alcuni giorni. Ma l'Offidano, corrotto in quella misera fogna , pi il non potè prènder cibo. Putrido delle carni , gurtsto del lei viscere 'meri di morte più cruda , che non quante n' ebbe mai egli studiate per distrugger nemici.— Miseria de'malvagi, che vengano sempre-pagati della moneta che spesero!— Così finì quel Baldisserra, che con astuzie pervenne alla Pretoria di Bologna ; che in brevi mesi ehbesi adorna un' abitazione poco meno che da principe ; che camminava sopra molli tappeti, e fra mura adorne d'arazzi d'aurati ornamenti, di preziosissimi arredi ; che non dava udienza ai cittadini di Bologna*'se'prifna-non s'inchinavano a lui , umili e prostrati come innanzi al Pontefice ; che usciva in pubblico facendosi condur dietro un cavallo carico di funi ad ispavento della moltitudine ; che a tutti parlava con arroganza ; che ad ogni lieve motivo minacciava tormenti e patiboli.
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