Annali della città di Bologna di Salvatore Muzzi
BOLOGNESISforza : ma quando gli fu risposto ohe lì portasse' inpace, andò sulle furie, attaccò guerra eoi contadini budriesi ; li sparpagliò e pose in fuga ed uccise, mandandone a terra più di dugento. Poi rientrò nel Castello, lo pose a sacco ; e, ricco di molto bottino, ritnrnossi a Bologna , senea però che n'avesse nè riprensione, nè castigo.—E questa volta gli tornò bene l'imprudenza ; ma n' ebbero però a sospirare moltissimi de' snoi, i quali caddero spenti in quel conflitto orgoglioso.
À>NO DI CRISTO 1458*
Eugenio Pontefice, standosi ancora fra noi, celebrar fece solenni esequie in san Petronio per la morte di Sigismondo Imperatore, cui successe (con gioia d' Europa ) Alberto d'Austria suo genero , il quale teneva il reame di Boemia e quello d* Ungheria.
Il popolo di Bologna era pertanto stato aggravato di spese; perchè col pretesto di ricevere fra noi l'Imperatore, e vedere una volta stabilita l'unione della Chiesa Greca colla Latina , e cessate tante quistioni per tutta cristianità, gli era stato imposto un aumento di tassa sugli stabili e sulle derrate da introdursi, ed uno sborso di denaro, di soldi uno e mezzo per ogni lira di fitto, tanto delle case come delle botteghe. Ed ecoo a un tratto passare il Pontefice a visitare i lavori fatti al Castello di Galliera, ed albergare una notte nella fortezza con tutti i Cardinali che seco aveva: poi al mattino di buon'ora eccolo passarsene a Ferrara con l'intera sua corte, dove il Marchese l'accolse col massimo onore, e dove di già si facevano apparecchiamenti per ivi aprir quel Concilio, che si doveva tenere nella nostra Bologna^ Laonde i Bolognesi se l'ebbero a forte disdegno ; ù per la fama
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