Annali della città di Bologna di Salvatore Muzzi
Xa6o ANNALI
freàare l'ardile di costui , che secondo la predizione d'Annibale si voleva fare sgabello de* suoi propri concittadini per salire a seggio di Principe, mandò il Senato tre ambasciatori in Lombardia al Piccinino perchè ponesse modo all' arroganza di Battista ; che abusava della protezione del Duca per opprimer la patria. E il Piccinino, promettendo rimedio pronto, licenziò gli oratori. Poi , considerando che con bella politica, avrebbe potuto igiovarsi della stessa rivalità de' due capo-partiti per metter Bologna in piena potestà del Visconti , mandò suo figlio Francesco subitamente ai Felsinei ; il quale giunse a noi con trecento cavalli, un giorno dopo l'arrivo degli ambasciatori (18 Marzo), e fu dal Senato accolto con molta onoranza, e condotto ad abitare nel Palazzo de' Notai ; sperando forse ch'egli venisse a donar pace e buono stato civile.— Sconsigliati ! Ben sei vedrà il Bentivoglio, e sei sapranno i Malvezzi !
' Battista intanto era stato chiamato a Milano dal Visconti, che si dolse con esso lui perchè le promesse fatte non ebbe ancora adempite (aa Marzo). E voleva distenerlo. Ma il Canetoli così bene si schermì, e con tant' arte gli rispose, che il Duca conobbe non esser l'indugio disubbidienza e mancanza ; e gli perdonò, e rimandollo assolto. E con lui mandò ai Bolognesi Giacomo di Costante Sivi-liano , con titolo ed autorità di Pretore. — Intanto Guido Antonio Manfredi (26 Aprile) Signore di Faenza, prende possessione d'Imola, a lui donata dal Duca Milanese, che già l'aveva fatto capitano di mille e cinquecento cavalli, e che da lui sperava pronte braccia per acquistare, quando che fosse, assolutamente Bologna. Ma perchè Bologna non sospettasse di questo nuovo signorotto e non ne fosse in timore, lo mandò pertanto verso Rimini coli' esercito, per tenere in soggezione i potenti e temibili Malatesti. Ma dal Conte Francesco Sforza da Cotignola fu rintuzzato e disfatto. Il quale Sforza, nemico del Visconti, passò quindi nell'Imolese
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