Annali della città di Bologna di Salvatore Muzzi
ANNALIil quale meravigliato d'uri fatto sì olamtfrofeo ei sol-lccito, si battè la palma sulla fsontte^ e non.potè a meno di sclamare n Se avessi tra' miei cinque, uomini intrepidi come costoro-, nel poco volger d'tù% mese vorrei dominar tutta Italia / „
La stessa notte cbe i liberatori delBenti voglio furono con lui alla patria, (salendole mura.per iecalet che due fratelli di Galeazzo ed alcuni; amici recarono) quattrooentò uomini d'arme stavano pronti per loro nelle case de' Marescotti ; e per loro etan pure Melchiorre Vizzani Gonfaloniere di Giustizia, è Romeo de'Popoli, e Silvestro Gcsbì , è Giacomo Caprera'e: Virgilio Malvezzi, ed altri (illustri cit-» tadini pronti a compire la grand'opera di . ritornare Bòlogna a reggimento di repubblica rappresentai» da un. magnanimo, e sbandirne i ministri del Milanese i Signore. Essendo dunque alleatiti gli: uòmini * e gli/animi di tutti ben disposti;,< mentile iognuno aviea la mano alle armited erano dal priou>calpns avvalorate lei.menti 4 Galeazzo .giudicò >ehe r fossq ottimo consiglio dar prinbipiooall';impEe9#»}-onde composte .ho squadre ,' tacitamente se u' andarono alla piazza* e;giuntivi prima idei gioffttlp biconi istrfc-pitose e ' spaventevoli voci. óòminciarbno - a gridare. All'improvviso trambusto furono deste.ile milizie del ( Palazzo e con esse «Francesce Piccinino v oha non atterrito dalla; nofcità»Niccolò:* volle,:piuttosto- che;arrendersi, tentar la fortuna della battagliai Ed ecft> i soldati di lui disposti alle porte , alle finestre,; acciocché con sassi, con balestre e con altri ibellioi strettenti respingessero e ferissero ii nemici. Ail! incontro An-nibalé anìraàva le sue centinaia ad, assalire e prenr dere il Palagio , nel torneo , stèsso - che : Galeazzo , Vintrepido figlio.della patria, l'amico a tutte prc-ve yi prese*.i 1 palazzo del Podestà t>e> Romeo de' Pe-poli quello ide* Notari, di : dove slanciavano e scoc-cavanòarmS in molta., copia su* scadati idei Piccinino; sicché il Palazao rimaneva; attaccalo in tre punti; al centro da Annibale e da tutto» ti popolo,
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