Annali della città di Bologna di Salvatore Muzzi
BOLOGNÉSI 3?ifcbtì Ladislao Re di Polonia e d'Ungheria; pace giurata da questo principe sul Vangelo. Ma il Cardinal Giuliano Cesarini, sapendo che ciò s'era fatto senza che il Papa V* acconsentisse, consigliò al Re Ladislao di romperla : e ciò fu Cagione di funestissime peripezie. Invano il Pontefice ed i cristiani mandarono ai Greci soccorso: 1 loro barbari nemici ben presto ^11 oppressero. Eugenio pensò ad Uria nuova Crociata, pensò a ricuperare le terre a danno della Chiesa usurpate, quando affralito e disingannato nelle Speranze, vide so*» prastargli la morte : „ 0 Gabriele ( era questo il suo nome battesimale) o Gabriele, esclamo allora1, quant'et-a meglio per te non esser mai divenuto, nè Vescovo, nè Cardinale, nè Papa, ma 1' aver finito i tuoi giorni così come gli avevi cominciati, seguendo pacificamente nel tuo monastero le pratiche dell'Ordine tuo Celestino t „ — É morì rassegnato , dopo sedici anni di soglio, e sessantaquattro di vita ( 23 Febbraio ).
Gli succedette, col nome di Nicolò V. il nostro Vescovo di Bologna Tommaso da Sarzana , nativo di un borgo presso Luni, Città vescovile di Toscana, ora in istato di rovina. Fu eletto undici giorni dopo la itoorte d'Eugenio (6 Marzo) e dopo dodici dì fu incoronato , e subito dalla Germania 6 dalla Francia riconosciuto. La dottrina e le rare qualità di questo grand* uomo, tanto più degno A Tendevano del pontificato, in quanto che la sua modestia non gli permetteva d1 aspirarvi : e mentre v'era chi anelava al favore del Collegio sacro, ei si prostrava modestissimo, e pregava di non essere elètto. Carlo VII. di Francia mandò a prestare obbedienza al nuovo Papa con ambasciata magnifica , la quale, secondo l'opinione del Mazerai, diede origine alla, pompa ed alla spesa di quelle grandi ambasciate d' obbedienza, che i Re spediscono ad ogni nuovo Pontefice.
Giunta a Bologna la notizia di siffatta elezione, per ordine del Senato se ne fecero grandi allegrezze
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