Annali della città di Bologna di Salvatore Muzzi
feOLOGNESImentre Nestore ed un tale Scariotto e Gregorio d' Anghiari ed altri capitani con gran numero di gente armata andavano per assaltare il Marchese, era egli stato avvisato di tutti i disegni de'suoi nemici, e si era per ciò messo in punto per combattere : laonde avvicinandosi le squadre, fu il primo esso Marchese, cbe con grande ardimento andò a ferire nelle genti di Nestore, il quale spaventato, perchè gli fosse avvenuto il contrario di quello che si aveva creduto, tosto voltando le spalle prese la fuga: ed il Marchese incalzandolo ferocemente, uccise molti di que' soldati e sbaragliò tutto T esercito, perchè tutti fuggirono ohi qua e chi là, dove ciascuno pensava di essere più sicuro.
Intesa la cosa a Bologna, furono i cittadini tutti ripieni di spavento, perchè dubitarono che i nemici, seguitando la vittoria non dessero 1* assalto alla Città. E perciò misero in ordine tutti quei ripari, che pensarono essere a proposito per difendersi. E poi mandarono Nestore Manfredi oon un donativo di molte centinaia di scudi a pregare il Marchese ed il Vioerè, che non volessero seguitar più innanzi colla guerra, o almeno voles* sero per alcuni mesi concedere la tregua, la quale ottennero con agevolezza i Bolognesi, sì per li denari che pagarono, come ancora perchè il Vi* cerè ed il Marchese non avevano commissione di combattere nè di espugnare la Città, ma solamente di soccorrere e levare di pericolo i fuorusciti.
E mentre ohe si facevano queste cose, aveva 11 Pontefice mandato a Bologna per Governatore novello Giacomo da Cortona Vescovo di Perugia, il quale, per opera d' alcuni che volevano vivere insubordinati, non era stato accettato; ma gli avevano i cittadini dato alloggiamento nel Palazzo Episcopale, e qui soggiornava, perchè gli aveva ordinato il Pontefice che sebbene i Bolognesi non lo avessero voluto accettare per Governatore, non
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