Annali della città di Bologna di Salvatore Muzzi
BOLOGNESI 457
Lo scritto dello Sforza fin letto a pierìa vóce' iti Senato, e n'ebbero somma contentezza tutti i cittadini, perocché nelYamicizia delle Sforza vedevano un sostegno per sè , ed un timore >a quel migliaio di fuorusciti che infestava ancora benché da lungi, il Contado nostro, e che studiava ogni occasione propizia» per assalire la patria i eie*» ciarne i Bentivoglio, e prenderne possessione i:as<*> soluta. • '
Mentre Bologna stava in convulsione per tanti e si varii avvenimenti, di efae si dovevano accagionare gli uomini, accadde pubblica sciagura ende nessuno de'cittadini ad. incolpare si ebbe. E fu una pioggia dirottissima ( 6 Aprile ) per la
2uale il torrentello dell'Avesa fece gnàsti da gre* urne. Piovve adunque per più : giorni -, e-l-arequa non cadeva al monte ma diluviava :< per icui bcsn revano le onde, più che di rivo o di rùscello, pel versante de' monti. La Città tremava con Irai* gione per la continua minaccia: i dintorni di essa gemevano; gli abitatori della cerchia* e'dell'Jq» terno palpitavano; la pioggia raddoppiava di fov* «a, e doppio recava lo spavento. Ecco dai. otiti di Castiglione travòlgersi a. cavalloni le> aeque-, come fiume gonfio e spumata te; eccò islàttàrelf eponde di quella eatena di giogaie, e deformarsi -quelle falde già sì fiorenti, e. belle, e fertili», e gioconde. Ingrossa il torrente, soprammodo y e itta» «cina gran numero di tronchi alla inferriata. «otU tomura fra san Mamolo e Castiglione: rompe l'>ial> ferriata medesima, atterra il ponte; pel quale im» pedimento superando l' acqua le sponde al làgjaii campi del»dintorno, e. riempiendo le fòsse4 si d^ lata nelle adiacenti; sinché il torrente, irapètuoeò entrando alla fine in Città pel solito luogOi 'atterra parte del muro dell'orto di san Domenico', cui passa d'appresso, e riempie delle cantine»j'è rovina un muro del Convento di san Maxtino Magf giore, allagando quinci molti orti, nel Bor^e di san Pietro, ed entrando infine con graqcL'impeto
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