Annali della città di Bologna di Salvatore Muzzi
4.6
ANNALI Ttoccò lò Stato del Pontefice, e fa da ultimo a Berna. Quivi nel Marzo seguì 1'. incoronazione di esso Federigo e dell'.Imperatrice, figliuola d' Alfonso Re d'Aragona: dtfpo di che passarouo amen-due a Napoli dal padre della Sovrana ; e ritornando a Bologna nel Maggio per la,Porta di tanto Stefatio, con grande onore furono dalla Città ricevuti; e scortati il dì appresso fuori di Galliera, andaronsi tosto a Ferrara; e di quivi in Lombardia ed in Lamagna, dove i loro popoli stavano in aspettazione degli amati Monarchi.
E poco mancò che in quest'anno, per una cosa leggerissima cui anzi a questi giorni non si darebbe alcun peso, non si partissero dal governo il Legato ed il Podestà. Ed eccola in breve. Fu imprigionato un D.Nicolò Veronesi, Cappellano della Chiesa di Fossolo, per mago ed incantatore, e venne tratto al Podestà, che lo sentenziò a morte, e lo diede a cui spettava per eseguir; la sentenza. Ma venticinque giovani armati lo strappano di mano alle guardie, e per Porta Maggiore fuggir lo fecero. Ecoo sonare le campane, chiudersi le botteghe, dar ordine d'inseguire i temerari, di ricondurre al supplizio il malcapitato prete: poi ecco il Pretore rinunciare al Legato la bacchetta del comando, dicendo che più non voleva esercitar la giustizia in Città tumultuante come Bologua: il Legato avvisò della cosa gli Anziani, e protestò che se 1' inquisito co' baldanzosi giovani non si fossero cercati con ogni diligenza , egli partirebbesi di Bologna, o darebbe avviso al Pontefice del temerario procedere de' Felsinei. Gli Anziani allora fe» cero Ogni diligenza per ricercare de' malfattori ; e fu pigliato un Antonio beccaio detto Magnatino, il quale posto al tormento, denunziò i compagni ad uno ad uno; cui vennero arse le robe, e spogliate le case, facendone festa e fracasso lo stolto popolo , che in mezzo alla piazza vedeva consumarsi le altrui sostanze. E perchè nè i fuggitivi nè il prete furono trovati, dalle guardie, venne
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