Annali della città di Bologna di Salvatore Muzzi
BOLOGNESI
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biade, fratti pascoli e viti \ incominciando a ftt guasti nel ^veronese, poi in quel di Mantovane nel nostro / e terminando in Toscana alla fóce dell'Arno. 1
- E obinderemo quest' anno'còl notare1 la rico^ atruzione delia Chiesa di san Donato in più am«* pie dimensioni ohe non era prima, ed i muri a traverso le fòsse della città, per raccogliervi acquo per pubblici bisogni, e'farne Stagni, lavatoi, maceratori da canapa, o ciò che meglio credessero i deputati intorno alla comunal provvidenza. '
ANNO DI CRISTO 148».
Fu in quest'anno Gonfaloniere del popolo Giulio Toschi, il quale ebbe un fratello Vicario di liiano ed un altro di nome Giovanni, che secondo il Ghirardacci, per una follìa d' amore procacciò danno e rovina a sè ed ai fratelli suoi. Costui fu preso ardentemente della bellissima figliuola di un Pietro Conti, e indarno la dimandò più volte al -genitore, il quale per torgli ogni speranza, la promise moglie di Giovanni Orsi banchiere ( a Gennaio). Di che il Toschi addolorato e dispettoso ad 'un tempo, prese a passeggiare le strade vicine alla -casa de' Conti , e scontrato l' Orsi, gli disse che -dimettesse il pensiero di quelle nozze o glie ne incoglierebbe assai male. Alle quali parole rispose il fidanzato con ira-, e giurò anzi di sollecitare le ;nezze , e di volersi la giovane a dispétto di chic-•ohessia. Onde il Toschi, mordendosi le mani, pensò ¦vendetta la più nera, e determinò di levar del mondo, non pure il rivale ma benanche la fanciulla. Eicon tale indegno pensiero comprò alquanti bei -tordi, e gli avvelenò , e diedeli ad uno sciocco nomo dicendogli li portasse a casa d' un tal Ma-¦ohiavelli zio della giovane, e li presentasse in nome dello sposo, avvisando che la sera sarebbe a Armai. Boi. T. IV. 55
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