Annali della città di Bologna di Salvatore Muzzi
BOLOGNESI
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succedendo loro, senza scrutinio d'elezione in caso di morte: e a questa dignità di sostituzione furono assunti, Giacomo Marsili, Cristoforo Caccianemici, Giacomo Lini, Giovanni dalle Armi, Bartolommeo Rossi, Cristoforo Ariosti e Pietro dal Purgo.
In quest'anno i signori della Balia pubblicarono un bando che chiunque avesse biada la dovesse denunziare, nè la potesse vendere senza loro permesso: indi mandarono Una cedola a tutti i massari delle arti, nella quale eran descritti i letti, le tavole , le casse e quanto abbisognasse ai soldati che starebbero di presidio in Bologna fino a tanto almeno che il Pontefice non fosse a Roma ritornato, e che la Città non si vedesse libera dal timore di venirne in assoluta soggezione. A tale cedola del Senato la Compagnia de'Notai trovò posto per centocinquanta catalli e quarantotto letti ; quella de' Banchieri per quaranta oavalli e dieci letti ; 1' Arte della Seta per quarantasei cavalli e dodici letti; i Beccai per altrettanti cavalli e veu-totto letti; i Lanaiuoli ricettarono settantadue cavalli ed allestirono ventotto letti ; gli Speziali diedero stalla per centoventi destrieri e procacciarono quindici letti; i Bambagia» alloggiarono ottanta cavalli dando quaranta letti ; i Fabbri trovaron luogo per centottanta cavalli e per dodici uomini ; i Mercanti per trenta di quelli e dodici di questi; i Falegnami per cento de' primi e dodici de'secondi ; gli Orefici per centoquindici bestie e dieci uomini; ! Calzolai dieder ricetto a dieci soldati e a novantotto cavalcature ; i Pelacani a diciotto armigeri e novanta destrieri ; i Barbieri diedero cinque letti e cinquanta poste di stalla ; i lavoratori di bavelle cento cavalli e sette letti ; i Cartolai Quaranta cavalli e dieci letti; i Muratori venti cavalli ed otto letti : e tutto ciò fu presentato con sollecitudine ai signori di Balia per servizio della Città e del figliuolo del Duca di Milano.
Altre cose d' importanza avvennero in Bologna quest' anno ; fra le quali noteremo che Giovanni Armai. Boi. T. IV. 58
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