Annali della città di Bologna di Salvatore Muzzi
BOLOGNESIse voi vivendo con amore e carità opererete che a tutti sia fatta giustizia verace ed incorrótta, vedrete sempre le cose vostre andare di bene in meglio : ma se farete altramente, siate sicuri che a
Itoco a poco perderete la riputazione , le forze e ' autorità non ve n' accorgendo. E con questi ammonimenti vi lasciamo la pace del Signore. „ Ciò detto , diede a tutti 1' apostolica benedizione, e lasciando ognuno contento e consolato, di Bologna si partì, e ritornossene a Roma.
Tranquilla e lieta essendo dunque la Città, Sante Bentivoglio, volendo che colui che ornai poteva dirsi Signore di Bologna, avesse degna e magnifica abitazione , comprate avendo fino a sedici case presso la sua, nella Via de* Castagnoli, fece demolirle ; e quindi chiamò da Firenze l'eccellente architettore Pago, e gli commise di erìgere un sontuoso palagio, che dalla strada di san Domito giù-* gnesse fino al Borgo della Paglia. Vide il Senatò qual lustro deriverebbe alla Città da un princi* pese? edifizio, e saviamente decretò (per facilitare l'eseguimento di sì bell'opera) che i materiali da impiegarvisi fossero immuni da gabella. E ai dodici di Marzo, dice il famoso capo mastro ed architettò bolognese Gaspero Nadi ne* suoi Ricordi, si cominciarono a scavare le fondamenta per fare il detto Palazzo, ed ai ventiquattro d' Aprile si cominciò a murare; ed egli stesso il Nadi vi pose la prima pietra: e la fabbrica proseguì bellamente fino alla morte di Santi Bentivoglio, e fu poi proseguita da Giovanni II., e recata a tanto di bellezza e di • magnificenza che al dir dell'Alberti costò forse meglio di centocinquantamila ducati d' oro. Al qual palazzo esso Giovanni aggiunse una torre per ornamenti e per altezza miranda, come per venustà e per ampiezza fu stupendo il palagio. Affermano i contemporanei che vi si contavano dugentoqUaran-taquàttro camere, senza i gabinetti e gli altri minori luoghi, e che quantunque costrutto di mattoni, vinceva in bellezza quello dei Medici in Firenze
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