Annali della città di Bologna di Salvatore Muzzi
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ANNALIil prafato Gasparo Nadi. A manca del giardinetto era un loggiato tetrastilo; o meglio con due colonne e due mezze ne' fianchi, il quale era dipinto di storia con magistero bellissimo. — Al di là del piccolo giardino ve n' ebbe un grande, in cui pareva che Flora tutto spiegasse il fasto di sua dovizia. Le scuderìe v' erano poste appresso ; una delle quale era capace di circa cinquanta cavalli, ed aveva luce dal gran recinto negletto; e l'altra grande era di faccia al palazzo, convertita ora in un fondaco di legnami, rimpetto al Teatro del Comune.
Si ascendeva alle superiori abitazioni per una vasta scala a sinistra, non lungi dal vestibolo: ivi erano le stanze di Giovanni, ivi i ginecei o oa« mere di studio per le figliuole di lui. Da quelle soltanto si aveva accesso alla vicina torre calando un ponte levatoio, che attraversava sopra la strada de* Castagnoli , la quale torre ( che corrispondeva dov' oggi è il cortile del Palazzo Malvezzi Bonv> fioli) era stata inalzata da Giovanni dopo la congiura de'Malvezzi (1489), che più. innanzi descriveremo. Sappiasi intanto che una tale torre fu costrutta di saldissime mura, capace a contener molta gente che ivi riparasse in caso di tumulto, e sovrastante in altezza ad ogni altra torre della Città, tranne 1' Asinella. Internamente erra divisa in sette piani, e di tali ornamenti arricchita, che il Burzio asseverò avervi potuto abitar degnamente un imperatore, Al di fuori s'ergeva dalle fondamenta a scarpa per lungo tratto , poi saliva verticale fiuo ad uno spaldo merlato, ove miravansi appesi gli aurati stemmi de' principi e de' baroni stretti in parentela co'Bentivoglio; cioè Visconti, Sforza, Gonzaga, Este, Malatesta, Manfredi, Tor-relli, Rangoni, Pio ed Orsini. E sul vertice poi della torre fu posta una grossa campana , che pesava meglio di tremila libbre bolognesi.
Ma ritornando al palazzo, dov'era preziosità di suppellettili, magnificenza di sale, di camere oDicjitized by
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