Annali della città di Bologna di Salvatore Muzzi
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ANNALIlui fossero espugnati in quella guerra. Mosse pertanto Lodovico con sollecitudine e con molta dif* fiooltà (per unirsi nella Marca Anconitana all'esercito ecclesiastico) sul dorso dell'Apennino, e passò senza veruno impedimento, avendo ingannato il Malatesti, che tentò indarno di fargli chiuso il passaggio. Esso nemico, aiutato da Giovanni Duca di Calabria, erasi impadronito di una buona parte della Romagna, ed aspirava a nuovi acquisti verso i monti, acciocché non fosse né dal Duca di Milano , nò da Federigo d'Urbino mandato soccorso a Ferdinando d' Aragona Re di Napoli, con cui per lo stato Giovanni guerreggiava. Per la qual cosa entrato Lodovico nella Pergola, tosto s' avvide quali fossero i disegni del nemico, e. che essendo più poderoso che lui di genti, non si farebbe poco tenendolo a bada , perché non andasse più innanzi. Dall' altra parte il Malatesti, che il suo vantaggio conosceva, non era cosa ohe non ardisse. Ed eccolo ad assediar Castelmoro alla destra del fiume Chiento, sperando tirare a battaglia Lodovico; o, non venendo egli a combattere, occupare un luogo assai opportuno ad effettuare i suoi pensieri. Ed il Malvezzi, ohe ceder non volle al Malatesti un palmo di terreno, armate sue genti , con fretta e silenzio fu di notte verso il oastello, e con tanto ardire assali il nemico, che lo £ece con vergogna, e con perdita del bagaglio fuggir dall'assedio ( 11 Dicembre ). Quindi scorse da Iesi sino a Fano, inseguendolo e facendo molti prigioni, e predando bestie a migliaia per danneggiarlo ed umiliarlo ad un tempo.
Ed essendo frattanto il Pontefice passato da Siena a Roma, chiamò a sè il Capranica Legato di Bologna, il quale si partì da noi colla compagnia di Cristoforo Caccianemici e di Jacopo Marsigli. la questo tempo fra noi i Reverendi Monaci Predicatori ponevan opera all'ampliamento della magnifica Arca, dove le ossa riposano del loro padre ed istitutore san Domenico Guzmano.
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