Annali della città di Bologna di Salvatore Muzzi
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ANNALIBraccio il Vecchio, Francesco Sanseverino, Pietro Gambara, Leonello Brandolini ed Antonio Caldora. Ed Ercole da Este, che dava prove d'inaudito valore, restò ferito da una spingarda in un calcagno, sicché si vide costretto ad abbandonare il campo con rabbia, detestando l'invenzione delia polvere fulminea per la quale ai valorosi, che non temevano d'azzuffarsi a petto e petto colla spada, veniva fatto insulto, e data sovente la morte per opera di tali, che a modo scoperto e col ferro in pugno eviterebbero azzuffarsi col più meschino combattitore de' tempi antichi marziali. Ma quell' Estense che sì gridava contro le polveri marziali , non vedeva ancora come la loro invenzione ha temperata la ferocia degli animi sin ne'ministri della guerra, contribuendo pur essa all' incremento della verace civiltà, la cui influenza non sarà mai troppa sulla terra. — Ma senz' altre digressioni avvertiremo che ad un'ora di notte ritiraronsi i due eserciti agli accampamentisenza che fosse deciso per chi sonasse la vittoria ; anzi con animo disposto a venir fra loro a trattative di composizione. Intanto si prese cura dai singoli capitani di dar sepoltura agli estinti, che furon tanti da muovere a compassione ogni animo più crudo; e il novero de'feriti fu tale che gli Spedali di Bologna per quei di Lega, e quelli di Ferrara pegli altri ne riboccavano.
E il Bentivoglio, l'amico del Medici e della lega, che faceva pertanto? Avuta novella della battaglia, ordina che si dia segno di raccolta colla campana di san Giacomo, e che si corra in aiuto della lega e del Conte d'Urbino, cimentandosi cogl'inimici armata mano; ma Lodovico Bentivoglio, che a gran senno univa gran prudenza, in una col senato lo distolse dal suo pensiero, perchè se la dubbia sorte delle armi si fosse a lui mostrata avversa, si troverebbe la patria priva di difesa ed esposta agi' insulti del vincitore. Giovanni adunque non partì, e la battaglia si rimase indecisa , benché fosse una delle più straordinarie, che dopo quella «Ji S. Rufftllo
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