Annali della città di Bologna di Salvatore Muzzi
BOLOGNESI iiJiIndarno tentarono i Veneziani ri guadagnar la Bastia; che inviluppati tra due fuochi furono pienamente disfatti. Il Sanse veri no pertanto si salvò colla fuga, i Veneti provveditori scnmparon per >acqua , spiegando ratte le vele. Molti i prigionieri, molti furono gli estinti: i Ferraresi, oltre la forte posizione espugnata da cui meglio pOtean costrìngere la flottiglia a tenere il largo, acquistarono armi e munizioni: nulladimeno, dopo cinquanta giorni d'assedio, dopo valorosa difesa, alla fine Figheruolo dovette arrendersi.
Questa guerra lunga fu, e per molte morti funesta. Non poche eran le vite mietute dal ferro « più.assai dall'insalubre clima dove trovavansi ao-* campate le osti. Ventimila contansi gli uoibini che ai due eserciti, quasi solo 4all'aria micidiale rapiti furono; trai'quali tafcer non debbonsi, un Loreda-do , un Trevisani, un Moro, primarii duci delle loro armato flottiglie. ¦
Fin qui il Pigna ed il Frizzi nelle storie ferraresi : ed aggiunge il Ghirardacci , che frattanto il Bentivoglio col figlio del Duca d'Urbino e boi Si* gnor di Faenza condusse diciassette squadre sopra Forlì per tentare-una diversione delle armi del Ria-rio, assediando questa città. Il qual Riario s'era unito a Roberto Malatesta, di recente dai Veneziani ceduto al Pontefice per opporsi alle genti del Duca ^i Calabria ; e a Campomorto erasi venuto a quella memoranda giornata, gloriosissima per Roberto, pei Napoletani luttuosa e d' intera disfatta. Dopo la quale al Malatesta venne eretta in Roma una'Statua di bronzo , con setto le famose • parole 'di Cesure : veni, vidiy vici. —- E sembra che niun vantaggio* ritraesse la lega ferrarese dall' invasien di Romagna, « che siffatto movimento non abbia per nulla in* fluito a quanto avvenne di poi.
Pei Veneziani frattanto tutto andava a seconda ^ quando i Porporati Romani, conoscendo il disequi* «brio politico che avverrebbe se il Duetto, di Ferma cadesse sotto le unghie del Leone di san Marco,
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