Annali della città di Bologna di Salvatore Muzzi
BOLOGNESI
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Poi soggiungeva, che Lorenzo de' Medici era il solo possente, non lontano, e al Bentivoglio non amico a cai potean rivolgersi. Piacque la proposta , e si precipitaron gl'indugi. Giovanni Malvezzi giovine di elevato ingegno, animoso, ardente andò a Firenze, e tentò scaltramente indagare 1' animo di Lorenzo; ma quegli non meno astuto rispondeva con ambigui detti, e nulla.del suo pensiero lasciava trapelare.
vTornato in patria il Malvezzi, narrava a' compagni l'esito della sua missione infruttuosa. Ma non pertanto quelli nella presa deliberazione persister vaop. Egli allora si diè a far numero nel volgo, ma se i pochi non bastano al cospirar scellerato, i molti sono certa ruino. Nella plebe ricercava il Malvezzi un Battista Zanetti che sapeva avverso al Bentivoglio, stimolavalo concorresse egli pure a scuotere un giogo sì pesante, e gli chiedea se bastato l'animo gli sarebbe di penetrare a sera nel benevolo tetto. Battista si vantò poter contare su Petronio Scanello il quale, custodiva le porte del palagio, e aver certezza gliele aprirebbe al fine del notturno banchetto, ora a spegnere i Bentivogli più d' ogni altra propizia. I congiurati s'adunarono per 1' ultima volta (a6 Novembre),, e stabilirono all'im-r brunire del dì seguente ciascuno di essi e i segnaci fossero in arme, parte stesse alle scuderie di Bartolommeo Malvezzi vicine a san Giacomo, Agamennone Marescotti col figlio Galeazzo edruna mano d'armigeri si celasse non lungi dalla piazza, quivi attendendo l'annunzio della morte del Bentivoglio, e allora la occupasse. Giovanni e Giulio Malvezzi ' coi più fidi penetrassero nelle case del Bentivoglio per la consegna di Scanello, e rattamente irrompendo ove Giovanni, la consorte, e i figli erano al desco> tatti li trucidassero a un tempo e ne involassero il danaro. Altri gissero minacciosi a vietare che Mino Rossi e Lodovico Bianchetti abbandonassero il„ proprio tetto, affinchè i bentivoleschi di fazione, non sollevassero il popolo. Alcuni finalmente, invaso il pubblico palagio, Giacomo Bargellini principe del Senato proclamassero.
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