Annali della città di Bologna di Salvatore Muzzi
BOLOGNESIMalvezzi che il pregasse, del padre a «ionie, gire per sua faccenda al palazzo. Allorché Battista fu giunto, così al senato il Bentivoglio parlò. „ 'Non avrei mai creduto eh* alcun cittadino contro di me, contro dei figli miei avesse cospirato, giacché la mia coscienza è tranquilla ; non feci oltraggio a veruno, non ho cosa a rimproverarmi. Ora mi si trag-ge d'inganno ; ché mentre solo del pubblico bene mi studiava, alcuni malvagi tendevano insidie al viver mio ; crudele, ma non difficile mercede al be^ nefizio. E giacché, padri coscritti, pender vi veggo dal mio labbro, e incerti rimanervi e sospesi, sappiate, Giovanni Malvezzi figlio di Battista che qui vedete ha con altri contro di me e de' miei congiunto. In questa notte istessa io co' miei figli dove» soccombere sotto il loro pugnale. Non me ne chiedete la cagione, la ignoro; rivolgetevi a lui Ch'or ora qui sarà tratto. „ Nè proferito avea questi timi accenti ohe il Malvezzi era condotto al cos' petto del senato. A lui con severo ciglio si' volgeva1 il Bentivoglio in cotal guisa. „ Dimmi Giovanni, in' che t'offesi ? Che ti fec* io, che a me tu dovessi e alla mia prole dar morte ? — Privata ingiuria ( rispose con fredda calma e intrepido sembiante) da te non ebbi, né privata causa mi fu guida: amòre; pietà della patria che sotto il peso di tua tirannia sta gemente, di quella che di te donna or ti! sei fata schiava, all'alto mio proposto mi spinse, a liberarla di te cui ogni voglia è legge e giustizia, cai dolce è opprimerei il cittadino. Acerbamente ini duole, o Bentivoglio, che tutto non ho potuto im^ Bergère il mio ferro entro al tuo cuore «naturato a prò di questa infelicissima terra: ma còsi il tuo; così il mio destino avea fermato. „ A qtieStò dirò alcuni senatori presi da sdegno sursero dicendo co-oc di sì folle ardimento tosto avrebbe pagato il fio : ma egli imperturbato e con fermezza riprese : » Ardentemente agognava a liberar la mia patria e noi potei : tuttavia tanti suoi mali più non vedrò. ^ voi, senatori, difèndendo il tiranno vi nudrite
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