Annali della città di Bologna di Salvatore Muzzi
BOLOGNESI
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vernvan loro offerendo.-*Ed eooo ciò che scrivevano i Fiorentini :
^ Magnifici Signoti « carissimi fratelli, salute. Noi dalle lettere vostre fnmmo atterriti: Oh Dii immortali ! nemmeno il gitist' uomo sarà dunque sicuro ? Il divino aiuto e la vostra prudenza. Voi, la bolognese Repubblica da atrocissimo danno scamparono : e noi ci rallegriamo così, come se comuni ci fossero stati, e il perigliare e la salvezza. Grazie sian rese alla clemenza di Dio ; ma voi ogni vostra possa e l'alto senno adoperate per la difesa della pubblica cosa. E se giovarvi possiamo, rammentatevi della vetustissima amistà che ci unisce, cbe immutabilmente ne accomuna le sorti. Addio. Or ècco lo scritto del Duca di Milano: „ Carissimi, magnifici amici nostri. Fummo altamente commossi alla novella che non ha guari un ordita congiura contro il magnifico signor Giovanni Bentivoglio, per voler del Cielo si scoperse. Il rischio di lui, che amiamo pei vincoli del sangue, per la dignità e per le sue virtù, non meno ci turbò di quello della vostra Città e di voi stessi: cbè, lai perigliando, ad essa, a tutti sovrastava periglio. Ma la provvidenza dell' Onnipossente volle svelato il delitto ed i perfidi consigli prima che fosser compiuti , nè tollerò la vita d'un solo della sorte decidesse di tanta Città e di preolarissimi cittadini. Molta letizia provammo, tolta la pena di sì funesto evento, e mirando il singolare affetto che a Gio» vanni portate : sendoci noto che tutti ne andaste costernati come per l'infortunio di un padre, e che vi studiate discoprire gli autori di tale nefandità, e alla salvezza di lui provvedere. S' egli è salvo siete tutti : voi fate quel che s'addice a saggi citr tadini e grati, a chi sente amore della patria. Nè* così oprando, quella manterrete salva cui tanto do* vete, senza che a voi ne torni altissima lode ed avvenire felice, e alla repubblica salute ed- onoranza. Fra le altre la Città vostra pel governo dei popoli ebbe nome di saggia, sicché crediamo non Annoi. Boi. T. V. 19
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